Le ha sparato un colpo. Forse è successo il giorno prima. Non ricorda nulla di quei momenti. È questa la confessione confusa e sconclusionata di un uomo di 76 anni che ieri pomeriggio si è recato dai carabinieri assieme al suo avvocato. La vittima è una donna di 72 anni, la moglie.
"Mai un litigio", sostengono i vicini di casa. "Non ce lo aspettavamo".
La polizia sta cercando di ricostruire gli ultimi istanti di vita di Caterina D'Andrea, ma il suo omicida, Pietro Bergantini, ex funzionario di una compagnia assicuratrice, ha confessato con fatica il crimine, dichiarando di non ricordare molto.
Un momento di follia
L'uomo si è recato prima dal suo difensore e poi, sotto consiglio, ha valicato le porte della questura dove ieri si è costituito. Alle forze dell'ordine avrebbe raccontato di aver ucciso la moglie domenica, il giorno prima dunque, e aver aspettao di fare mente locale vegliando sul suo corpo un'intera notte. I militari si sono recati sul luogo indicato dall'uomo, un'abitazione in via Pietro Mascagni, nel quartiere Trieste. La donna si trovava al suo interno priva di vita. Uccisa dall'arma che il marito deteneva legalmente.
Nel frattempo la squadra mobile della capitale e gli investigatori del commissariato Vescovio, stanno ascoltando in queste ore diverse persone, sia i vicini di casa della coppia, sia alcuni parenti. Tutti sostengono che i due fossero persone tranquille, molto riservate. "Sembravano uniti, quanto accaduto è veramente assurdo.
Per quanto mi riguarda non ho sentito alcuno sparo", racconta qualcuno con incredulità.I rilievi dentro l'appartamento risponderanno ai vari interrogativi, primo su tutti da quanto tempo la donna si trovava senza vita e soprattutto perché è stata uccisa.
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