Rossi ci crede ancora: «La storia non è finita»

La rabbia del tecnico: «Sfortuna ed errori dell’arbitro» Prima del match 5 romeni feriti

È stata una serata nera quella di ieri all’Olimpico. Prima un antipasto da dimenticare: scontri tra le tifoserie fuori dallo stadio: cinque il bilancio dei feriti, tutti romeni. Il più grave, di 33 anni, è ricoverato all’ospedale Santo Spirito con una prognosi di dieci giorni per una ferita al fianco. Dallo stesso ospedale è stato dimesso un 28enne romeno con una prognosi di otto giorni per una ferita alla gamba. Altri tre sono stati accompagnati al policlinico Gemelli: un 37enne e un 16enne sono stati dimessi con prognosi di otto giorni, il terzo è ancora sottoposto ad esame da parte dei medici. Coda polemica del Codacons che in una nota chiede «in applicazione delle norme sulla responsabilità oggettiva, che alla Lazio venga sospeso il campo per tutto il campionato 2007-2008».
Questo l’antipasto. Poi la partita, che non è andata meglio. Innanzitutto per il risultato finale, un 1-1 che complica la qualificazione alla Champions League. Poi per alcune decisioni dell’arbitro norvegese Ovrebo, che ha assegnato sì un rigore inevitabile alla Lazio (poi fallito da Rocchi) ma nell’occasione non ha espulso l’autore del fallo di mano Radu. Ha invece tirato fuori il cartellino rosso nel secondo tempo per Berhami e Mutarelli (soprattutto la prima decisione è apparsa eccessiva) e nel finale anche per il romeno Goian. E ha glissato su un possibile secondo rigore per i biancocelesti. Ma a penalizzare la Lazio, sostenuta per tutta la partita da un pubblico encomiabile, ci hanno pensato anche gli infortuni, che hanno messo fuori causa due difensori: prima Cribari e poi Stendardo.
A fine partita l’umore di Delio Rossi è sospeso tra rabbia e speranza. Quella di una qualificazione non ancora compromessa: «La storia non è finita, siamo ancora cinquanta e cinquanta per la qualificazione», dice con un filo di fiato. E non sembrano parole buttate là. «La squadra ha giocato bene ma è stata sfortunata, abbimo preso gol mentre cambiavo un uomo.

E comunque loro si sono difesi e basta», si rammarica. E poi sull’arbitro: «Sul rigore il loro giocatore andava espulso, il fallo mi sembrava volontario, così come mi sembrava che ci fosse un altro rigore nel secondo tempo». A Bucarest il 28 agosto ci vorrà un’impresa.

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