Rubbia non dà risposta a queste tre domande

Secondo il professor Carlo, il mio articolo titolato «Se Rubbia si arrampica sugli specchi» sarebbe una polemica personale. Non ne vedrei il movente, giacché mai nulla di personale ci fu tra me e Rubbia, che, invece e ovviamente, gode della mia stima (cosa di cui non ha bisogno visto che gode della stima dell'intera comunità scientifica).
La questione è invece solamente tecnica: in base a quale principio della fisica l'efficienza di trasferimento d'energia dagli specchi al fluido sarebbe senza dispersioni, cioè vicina al 100 per cento? Io, senza bisogno di conoscere i dettagli tecnici del progetto Archimede ho sottinteso nel mio articolo un'efficienza totale del 16% (80%x50%x40%), confortato dal fatto che impianti simili in Usa hanno un'efficienza ben inferiore.
Ma è lo stesso responsabile Enea del progetto, il competente ingegner Vignolini, a dichiarare, in un suo articolo di «sostegno» al progetto stesso, un rendimento non del 32% come allude Rubbia, ma del 17% (di cui parte serve a mantenere allo stato fuso il fluido suggerito dal prof. Rubbia).
A parte ciò, il professore non risponde alle vere domande che si evincono dal mio articolo:
1. È vero o no che per soddisfare col FV l'1% del nostro fabbisogno elettrico bisognerebbe spendere 20 miliardi?
2. È vero o no che con 20 miliardi si installano 6 reattori nucleari (10.000 MW) del tipo di quello che stanno installando in Finlandia soddisfacendo così il 25% del nostro fabbisogno?
3.

Quanto costa la realizzazione, recentemente programmata, dell'impianto dimostrativo da 5 MW? Quanto costerebbe il suo ipotetico impianto di solare termodinamico da 1000 MW? Crede realmente, in scienza e coscienza, nella possibilità di realizzare la «produzione in massa» di tali impianti?
In scienza e coscienza.

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