Il sacro costruire di Gio Ponti

Luciana Baldrighi

La direzione generale dell’Ospedale San Carlo Borromeo nel dare alle stampe la monografia dal titolo «Meravigliosa ventura costruire chiese» di Gio Ponti, ha voluto colmare una lacuna nel campo della storiografia dell’architettura del sacro, rendendo così un doveroso omaggio alla figura di Ponti, grande Maestro del Novecento.
Alla presentazione del volume edito dallo stesso Istituto con il patrocinio della Regione Lombardia (pagine 250), al Museo diocesano di corso di Porta Ticinese hanno parlato monsignor Luigi Crivelli, il direttore generale Giuseppe De Leo, Pietro Pietraroia, Luigi Meneghini, Maria Antonietta Crippa, Ferdinando Zanzottera, Paolo Galimberti. Presenti anche le due figlie di Gio Ponti che hanno voluto raccontare quanto per il padre erigere quella chiesa fosse importante e don Mario Meroni della Chiesa di San Carlo.
Il volume oltre a una prefazione dell’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, porta un’introduzione del professor Ettore Albertoni, assessore alla Cultura della Regione Lombardia e del professor Giuseppe De Leo. Quest’ultimo introducendo il tema ha così spiegato: «La Chiesa di Santa Maria Annunciata, parte integrante dell’intero complesso ospedaliero del San Carlo, riveste un ruolo importante nel ricco e impegnativo curriculum del Nostro che amava definire la stessa "opera d’arte totale"».
Gianfranco Poma illustra la chiesa attraverso una lettura simbolico spirituale dove la simmetria del volume fatta di trame strette fa filtrare una luce a reticolo.

Guardando l’altare la forma stilizzata crea maggiore autorevolezza alla forma stilizzata di diamante, una scelta che ha portato a un risultato di percorsi imprevedibili, segreti e personali, specchio del nostro spirito più interiore.

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