La chirurgia geriatrica necessita di condivisione

Luisa RomagnoniLa chirurgia geriatrica è un'emergenza. Molti sono infatti i motivi per cui gli anziani hanno un bisogno di chirurgia quattro volte più degli adulti: tumori, traumi, patologie cardiovascolari, cataratta. Basti pensare che ben il 38 per cento degli italiani operati ha più di 65 anni. Gli over 85 sono spesso fragili, a rischio di complicanze. Il tema è stato affrontato nel congresso internazionale Networks in anaesthesiology and surgery (Nias), svoltosi di recente a Roma. «Se da un lato negare la chirurgia sulla sola base dell'età anagrafica è oggi scientificamente ed eticamente inaccettabile, dall'altro è indispensabile valutare adeguatamente i vantaggi e i rischi offerti dall'intervento, stabilendo se vi sia aderenza tra gli obiettivi della chirurgia e le aspettative dei pazienti», spiega Gabriella Bettelli, anestesista, cardiologa e geriatra dell'IRCCS di Ancona. «La chirurgia consente di recuperare l'autonomia perduta o di evitare condizioni ulteriormente invalidanti. Il percorso deve essere gestito con approccio multidisciplinare, coinvolgendo chirurghi, anestesisti, geriatri e lo stesso paziente». Condizioni come il decadimento cognitivo e sensoriale, le patologie associate, il politrattamento farmacologico, una ridotta autonomia, la denutrizione e la fragilità fanno parte della complessità della persona anziana e possono determinare un risultato negativo. «Occorre adeguare la formazione degli studenti e dei professionisti con master o corsi di aggiornamento volti a trasmettere le competenze geriatriche per un'adeguata gestione perioperatoria dell'anziano», afferma Gabriella Bettelli. Ma non solo. É urgente la stesura di Linee Guida nazionali che uniscano conoscenze maturate in ambito chirurgico, anestesiologico e geriatrico. Novità sul versante farmacologico: sugammadex, antidoto alla curarizzazione.

Nel 2015 il farmaco è stato approvato dalla Fda, ed è tra le 16 molecole «first in class» per il meccanismo d'azione: in pochi minuti, inattiva il rocuronio utilizzato come miorilassante, consentendo la ripresa della funzione muscolare e respiratoria e minori complicanze.

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