Negli ultimi anni il ghosting, come strategia per porre fine ad una relazione virtuale e non solo, è diventato più frequente.
Ad attuarlo sono soprattutto i millennial, grandi fruitori dei social media e delle app di incontri. Il termine ghosting che designa questa strategia di comportamento ha origine da “ghost” che letteralmente significa “fantasma”. Allude al fatto che chi attua questa forma di comportamento di punto in bianco non lascia tracce di sé. Scompare nel nulla non rispondendo più a chiamate, sms e messaggi in chat.
Lo fa senza una ragione ma soprattutto senza conferire motivazioni. Molte vittime rimangono traumatizzate da questo comportamento perché viene attuato improvvisamente tanto da lasciare spiazzati e delusi.
Perché si attua il ghosting
In questa intervista la Dott.ssa Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa ci aiuta a fare chiarezza su questo fenomeno.
Dott.ssa Rossi, il ghosting è donna o uomo?
Da molti studi clinici in materia si evince che sono gli uomini più delle donne ad attuare strategie di ghosting per porre fine ad una relazione.
Chi è più incline ad attuare il ghosting dal punto di vista comportamentale?
In generale si fa riferimento a persone che non sono interessate a consolidare una relazione duratura dal punto di vista sentimentale perché sono demotivate, non interessate all’altra persona o perché non hanno voglia di responsabilizzarsi. Solitamente questo comportamento si riscontra nelle persone narcisiste che hanno continuamente bisogno di approvazione e attenzione dagli altri senza l’obiettivo di trasformare un rapporto in qualcosa di significativo per sé e per l’Altro.
Da che cosa dipende questo incremento del fenomeno?
I social media hanno influito molto sull’incremento del ghosting. Grazie ai social e alle app di incontri è infatti più facile conoscere una persona e di conseguenza “chiudere” con quest’ultima di punto in bianco senza assistere all’emozione e all’effetto provocato sull’Altro. È più facile scomparire soprattutto se non c’è mai stato l’incontro reale e fisico con la “vittima”.
Esistono delle potenziali vittime del ghosting e quali sono gli effetti su queste?
Tutti possiamo esserne delle potenziali vittime. Non esiste una persona più predisposta a subirlo rispetto ad un’altra perché questo comportamento avviene in maniera improvvisa. Non si riesce a prevederlo. Anche la persona più determinata e indipendente può subirlo. Le “vittime” non riescono a credere a ciò che avviene. Non accettano la fine della relazione perché vogliono conoscere le ragioni. Spesso tendono ad attribuire a sé stesse la colpa della fine.
Quando il ghosting diventa patologico e cosa fare
Il ghosting può diventare patologico? Se sì come riconoscere i primi segnali?
Bisogna preoccuparsene quando questo comportamento è ripetuto nel tempo diventando una vera e propria strategia messa in atto per non responsabilizzarsi o anche per paura di entrare in relazione concreta con l’Altro. Nel caso in cui ad attuare il ghosting è un narcisista, bisogna preoccuparsi quando le proprie vittime diventano dei veri e propri “trofei” volti a dimostrare a sé stessi che si può esercitare una forma di potere sugli altri, a proprio piacimento senza preoccuparsi effettivamente degli effetti sulle vittime.
Ci sono delle strategie per “difendersi” dal ghosting?
Essendo una modalità di comportamento che viene attuata da un momento all’altro è difficile capire che questo comportamento possa essere attuato nei nostri confronti. È proprio difficile difendersi dal ghosting. Un piccolo sentore lo si può avere quando virtualmente il rapporto va tutto bene ma si tende a temporeggiare la fase dell’incontro reale.
Quanto un percorso di psicoterapia può essere d’aiuto per chi pratica il ghosting?
Può essere utile per chi pratica il ghosting per acquisire la consapevolezza che il proprio modo di comportarsi cela qualcosa che non va a livello relazionale.
Questa presa d’atto è preziosa perché invita la persona a migliorare le proprie relazioni interpersonali. È un grande punto di partenza perché solitamente chi assume questo comportamento tende a giustificare il suo modo di rapportarsi all’altro, attribuendo la colpa alla vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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