Sempre più italiani soffrono di bruxismo. Senza distinzione di sesso e di età, sono numerose le persone che hanno a che fare con un disturbo che scaturisce da una forma di ansia o stress determinando l’usura dei denti fino anche alla loro distruzione. I problemi che esso comporta non riguardano solo ed esclusivamente l’area che ha a che fare con la bocca e la mandibola: dal bruxismo possono generare altre patologie di non poco conto che rischiano di influenzare il normale stile di vita. Un problema per il quale sono previsti dei rimedi che impediscono il degenerare della situazione, se si agisce in tempo. Durante la fase del lockdown determinata dal coronavirus, si sono venute a verificare delle situazioni particolari nei soggetti che ne soffrono. Prima di capire cos’è successo e trovare tutte le soluzioni del caso, cerchiamo di conoscere meglio questa patologia e le sue cause.
Il bruxismo è un atto di natura involontaria che spinge a digrignare i denti durante il sonno. Per effetto di questo movimento inconscio le arcate dentali si usurano mettendo a rischio la naturale fisiologia della dentatura. In realtà non si bruxa solamente durante il sonno ma anche da svegli. Circa il 10 % degli adulti e il 40% dei giovani bruxano anche durante le attività compiute in pieno giorno.
Perché si generano questi movimenti involontari?
A dire il vero, non è assodata la fonte che fa generare questo problema, però secondo le ricerche in campo medico, si ritiene che le cause siano prevalentemente di natura psico- fisica. Ansia, stress, rabbia, emozioni non espresse e un carattere aggressivo sono le principali “alleate” di questo fastidio. Si tratta di una serie di sensazioni che hanno necessità di trovare una valvola di sfogo ma vengono represse manifestandosi poi in questo modo. Da qui scaturiscono poi quei movimenti involontari, inavvertiti, che iniziano a creare altri danni. Ci sono anche delle cause di natura fisiologica che favoriscono il bruxismo come i difetti di occlusione dentale e i disturbi del sonno. Ad influire su questa patologia è anche l’assunzione di alcune sostanze come ad esempio l’eccessiva caffeina, l’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti.
In che modo il Covid-19 ha influenzato gli effetti di questa patologia?
Durante la fase caratterizzata dal lockdown il bruxismo si è manifestato in maniera differente rispetto al suo “solito”. Gli specialisti che hanno seguito i pazienti con questa patologia, hanno constatato due situazioni contrapposte. Alcune persone che ne soffrono,”grazie” ad un nuovo stile di vita caratterizzato dallo smart working e dal "riposo" da una vita frenetica scandita in orari e ritmi frenetici, hanno accusato meno fastidi. Un aspetto assolutamente positivo che denota quanto lo stress quotidiano possa influire in modo prioritario su questo problema. Se da una parte il lockdown ha avuto l’effetto di alleggerire questi fastidi ad alcune persone, ad altre ha creato l’effetto completamente opposto. In tanti, durante questi mesi, hanno dovuto fare i conti con la perdita del lavoro, dei familiari colpiti dal coronavirus, o anche con la paura di venire colpiti dal virus. Queste sensazioni di malessere psichico e di dolore hanno inevitabilmente favorito l’accentuarsi del bruxismo nei confronti delle persone che già ne soffrivano. Ma non solo, proprio a causa dello stress emotivo, sono stati registrati numerosi nuovi casi su persone che fino ad ora non ne avevano mai sofferto.
A soffrirne sono particolarmente i giovani
Quello del bruxismo è un problema che sta assumendo delle connotazioni preoccupanti con riferimento ai bambini e agli adolescenti. Perché? Come detto prima circa il 40% di loro soffre di questo problema e i numeri sono destinati ad aumentare. Questo è il sintomo che la nuova generazione è fortemente sotto stress. In queste circostanze, lo specialista chiederà ai genitori del giovane paziente di verificare che lo stesso non sia vittima di bullismo a scuola o negli altri ambienti di aggregazione sociale. Ma anche il carico degli impegni scolastici può generare livelli di stress al punto da generare il bruxismo.
Come risolvere il problema?
Innanzitutto se vi è il sospetto di essere un bruxista occorre fare una visita specialistica. In questi casi niente paura, verrà consigliato un bite che consentirà di limitare i danni allo smalto dei denti. Per il resto occorre svolgere uno stile di vita sano e questo vuol dire evitare caffeina, o almeno ridurne la quantità, evitare di fumare ed escludere sostanze stupefacenti (che ovviamente producono altri effetti dannosi alla salute). Ma non solo, per scaricare l’ansia e lo stress sono altamente consigliate le lunghe passeggiate ascoltando nel frattempo la musica che si preferisce.
Purtroppo questa patologia può comportare anche un problema muscolo scheletrico del cranio facciale e dei disturbi all’Atm determinando le cefalee muscolo tensive. Per far fronte a questi casi più gravi subentra un lavoro di coordinamento tra l’osteopata e l’odontoiatra allo scopo di prevenire gli effetti che comportano cervicalgia e cervicale in generale.
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