Cos'è la felicità? Chi saprebbe rispondere a questa domanda e non sarebbe meglio affermare che non esiste una definizione univoca della stessa? L'appagamento è un concetto estremamente personale e variabile nel corso del tempo. Eppure, nonostante ciò, i giapponesi con la loro nota saggezza hanno cercato di circoscriverlo e di tracciarne i confini essenziali. Così è nato l'ikigai, un'antica filosofia del Sol Levante che aiuta chiunque l'abbracci a trovare il proprio scopo nell'esistenza. Non a caso il termine "ikigai" è composto da due parole: "iki" che significa appunto "vita" e "gai" ossia "ragione". La finalità del nostro percorso terreno, dunque, è quella di scoprire tutto ciò che ci motiva, che ci offre gioia e che ci dà la spinta ad affrontare la quotidianità con grinta e contemporanea gratitudine.
Viviamo in una società frenetica, perennemente votata all'effimero, satura di superficie e povera di profondità. Si corre verso mete mutevoli, ma gli approdi sono rari e l'insoddisfazione regna sovrana. Invece, ognuno di noi, possiede il proprio ikigai, una luminosità interiore, una consapevolezza di cosa ci fa stare bene. Il metodo ikigai condivide con la maieutica il principio del "tirare fuori" ciò che già ci appartiene. Una rinascita al vero sentire, un cammino in sé stessi a volte non privo di difficoltà ma sempre fruttuoso. Scopriamo insieme come muovere i primi passi verso il benessere.
Dove e come nasce il metodo ikigai
Il metodo ikigai è nato ad Okinawa, un piccolo arcipelago a sud del Giappone da sempre studiato per la longevità della sua popolazione. Questo territorio, infatti, fa parte delle cosidddette "zone blu" della terra, luoghi in cui gli ultracentenari sono assai diffusi. Gli abitanti di Okinawa seguono un'alimentazione sana, svolgono una regolare attività fisica e amano ogni aspetto della loro esistenza. Il reporter di National Geographic Dan Buettner, in un suo Ted Talk, ha affermato che queste persone continuano a lavorare a lungo, fino a quando la salute glielo permette e sono soddisfatte di ciò che fanno.
Proprio questo è lo spirito dell'ikigai del quale la psicologa giapponese Michiko Kumano ha dato una definizione, affermando che tale filosofia è un inno allo stato di benessere che nasce dalla devozione alle attività di cui si gode e che si traduce in una sensazione ampia di appagamento. In tal senso l'ikigai è strettamente connesso al concetto di eudaimonia. Secondo i Greci la felicità altro non era se non il condurre la vita con lo scopo di scoprire la propria natura e di sviluppare le capacità personali per metterle al servizio delle virtù e di un fine più grande. L'ikigai è quindi assimilabile al daimon che guida e dà significato all'esistenza.
Come trovare il proprio ikigai
Individuare il proprio ikigai significa allenarsi alla pazienza e imparare a prendere confidenza con la propria interiorità. Esiste un metodo che, seppur occidentalizzato, permette di focalizzare l'attenzione sui punti essenziali, i famosi confini tracciati da questa filosofia. Esso consiste nel compilare un diagramma a quattro cerchi che si intersecano. Ognuno di questi rappresenta un ciclo vitale e dovrà accogliere altrettante aree vitali che, alla fine, convergeranno in un unico punto centrale, ossia l'ikigai:
- Il primo cerchio ovvero la vocazione: in questo spazio si elencano i talenti, le capacità, le abilità apprese negli anni e gli hobbies personali;
- Il secondo cerchio ovvero la passione: in questo spazio si scrive tutto ciò che dona gioia e che fa sentire realizzati;
- Il terzo cerchio ovvero la missione: in questo spazio si fa il punto sui bisogni materiali e non dell'umanità;
- Il quarto cerchio ovvero la professione: in questo spazio si inseriscono le attività per cui si potrebbe essere retribuiti.
L'ikigai è contemporaneamente la scintilla vitale di ciò che ci appasiona, la bellezza delle proprie attitudini che potrebbero essere messe al servizio del mondo e che potrebbero essere ripagate in termini economici ed emotivi.
Ikigai, esercitarsi alla felicità
Il neuroscienziato Ken Mogi ci offre una definizione molto poetica dell'ikigai, ossia un motivo per "svegliarsi alla gioia".
Spesso ci aggiriamo addormentati fra le vie dell'esistenza, sopraffatti dal rumore del vuoto e dimentichi della nostra risonanza interiore. Si può ristabilire ogni giorno un confine alla propria essenza mediante semplici esercizi che alimentano la consapevolezza e che conducono al vero benessere:- Prendersi cura del corpo e della mente;
- Offrire respiro ai sogni anche se apparentemente irrealizzabili;
- Individuare le priorità in ogni ambito che sia relazionale o professionale;
- Essere grati alla bellezza del quotidiano benedicendo le gioie ed accogliendo con maturità le eventuali difficoltà.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.