Sindrome premestruale, i rimedi naturali per combatterla

Talvolta i sintomi di questo disturbo possono essere così intensi da impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane. La natura può rivelarsi un valido aiuto

Sindrome premestruale, i rimedi naturali per combatterla

Nota anche con la sigla PMS (Pre Mestrual Sindrome), la sindrome premestruale è un insieme, complesso ed eterogeneo, di alterazioni biologiche e psicologiche variabili da soggetto a soggetto, ma comunque localizzate sette-dieci giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni. Circa l'80% delle donne lamenta sintomi più o meno fastidiosi in prossimità del flusso mestruale. Nel 10-40% delle stesse questi disturbi possono avere una ripercussione sull'attività lavorativa e sullo stile di vita in genere. Solo il 5% delle esponenti del sesso femminile manifesta una sintomatologia così significativa da rendere difficoltoso lo svolgimento di ogni aspetto della quotidianità.

Per poter parlare di sindrome premestruale si devono valutare due parametri. Innanzitutto la ricorrenza dei segni clinici che devono manifestarsi nella stessa fase del ciclo per almeno tre cicli consecutivi. E infine la presenza durante la fase follicolare, ovvero nella prima metà del ciclo, di un periodo libero da sintomi della durata di minimo sette giorni. Soffrire di sindrome premestruale non è semplice. Quali sono le sue cause? Esistono rimedi naturali efficaci? Cerchiamo insieme di fare chiarezza.

Cos'è il ciclo mestruale

sindrome premestruale

Il ciclo mestruale è una sequenza di cambiamenti fisiologici che hanno luogo nell'utero e nelle ovaie e che sono finalizzati a rendere possibile una gravidanza. Ad orchestrarlo sono ormoni molto importanti per la salute femminile, tra cui gli estrogeni e il progesterone. A partire dalla pubertà fino alla menopausa, il ciclo mestruale ha una durata media di 28 giorni e si suddivide in diverse fasi:

  • fase mestruale (giorni 1-5). L'endometrio si sfalda e viene espulso attraverso le mestruazioni. Contemporaneamente aumenta la produzione dell'ormone follicolo-stimolante che, a sua volta, stimola la produzione degli estrogeni;
  • fase proliferativa (giorni 6-14). Aumentano gli estrogeni, il progesterone e l'ormone lutenizzante che determina la formazione del corpo luteo dopo l'ovulazione;
  • fase ovulatoria (giorni 14-15). L'endometrio è spesso, gli estrogeni diminuiscono e il progesterone aumenta. Questo è il periodo di massima fertilità e dunque il più indicato per il concepimento;
  • fase secretiva iniziale (giorni 16-23). Nell'ovaio si forma il corpo luteo. Estrogeni e progesterone aumentano;
  • fase secretiva tardiva (giorni 24-28). Nell'ovaio il corpo luteo regredisce. La riduzione dei livelli di progesterone porta allo sfaldamento dell'endometrio e quindi alle mestruazioni.

Perché si soffre di sindrome premestruale

Sindrome premestruale

Nonostante numerose ricerche in merito, la causa della sindrome premestruale non è ancora conosciuta. Esistono, tuttavia, una serie di fattori di rischio che contribuiscono alla sua comparsa. Si ritiene, dunque, che il disturbo sia espressione di:

  • alterazioni ormonali. Consistono in un rapporto sfasato tra progesterone ed estrogeni, esito di un deficit di progesterone in fase luteinica;
  • cambiamenti nel ricambio idro-salino. Sono determinati dall'eccesso o dal difetto di vari ormoni (estrogeni, progesterone, vasopressina, aldosterone, prolattina) che svolgono un ruolo chiave nel bilancio idroelettrolitico;
  • ipoglicemia. Sembrerebbero esserci analogie tra il quadro clinico della sindrome premestruale e quello dell'ipoglicemia. Dunque gli ormoni sessuali sarebbero in grado di influenzare il metabolismo del glucosio;
  • deficit di vitamina B6 e di prostaglandine E1. Queste ultime sono sostanze coinvolte nella percezione del dolore;
  • espressione psicosomatica. Esiste una correlazione tra il disturbo e alcune patologie psichiatriche.

Non bisogna, poi, dimenticare le disfunzioni della tiroide. Infatti molte donne che stanno male prima dell'arrivo delle mestruazioni soffrono di ipotiroidismo e di tiroidite di Hashimoto.

Di recente sono state avanzate delle ipotesi sulla relazione tra gli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie e la risposta allo stress. Si pensa, dunque, che nell'insorgenza della sindrome premestruale si verifichi una riduzione della concentrazione di "oppioidi endogeni", ovvero dei cosiddetti ormoni del benessere (serotonina, endorfine).

I sintomi della sindrome premestruale

Sindrome premestruale

La sindrome premestruale può manifestarsi in un qualunque momento riproduttivo della vita, tuttavia è maggiormente frequente negli anni tardivi e nelle donne con una storia di lunghi periodi di cicli mestruali naturali, cioè senza l'uso di contraccettivi orali. I sintomi, che peggiorano con il passare del tempo, includono: sbalzi d'umore, stanchezza, irritabilità, mal di testa, acne, dolori muscolari e articolari, aumento di peso.

Ancora gambe gonfie, ansia, ritenzione idrica, aumento di peso, depressione, tensione mammaria, voglie alimentari. Talvolta la sintomatologia è talmente intensa da avere ripercussioni negative sulla vita sociale e affettiva: scarso rendimento nel lavoro, assenteismo, isolamento sociale, alterazioni del desiderio sessuale. Per fortuna sono rari i casi in cui donne affette dalla sindrome premestruale si rendono responsabili di comportamenti psicotici o di atti criminali.

Trattare la sindrome premestruale con i rimedi naturali

Rimedi naturali

A seconda della tipologia e dell'intensità della sintomatologia, per contrastare

la sindrome premestruale si possono utilizzare con successo alcuni rimedi naturali. La scelta degli stessi deve essere sempre ponderata da un esperto. Vediamo insieme quali sono gli antidoti più indicati:

  • magnesio. Numerose sono le proprietà di questo minerale. Contribuisce al rilassamento muscolare e aiuta a spegnere la fame nervosa. Per questi motivi si rivela utile contro i fastidi che precedono le mestruazioni e, pertanto, può essere assunto sotto forma di integratori per un periodo di tempo più o meno lungo;
  • iperico. Questa pianta è particolarmente indicata per trattare depressione e sbalzi d'umore;
  • calendula. Dall'azione sfiammante e decongestionante, si può assumere altresì (come tisana o come tintura madre) per sbloccare il flusso del sangue;
  • achillea. È in grado di ridurre il senso di gonfiore e di togliere l'infiammazione. Va assunta a partire dall'ovulazione fino all'arrivo delle mestruazioni per un periodo variabile dai tre ai sei mesi;
  • agnocasto. Arbusto tipicamente legato alla sfera femminile, aiuta ad alleviare i dolori addominali.
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