Luigi Cucchi Il tumore del pancreas, uno dei più complessi e difficili, va curato nei Centri di eccellenza, quelli con la maggiore esperienza ed i soli che possano garantire un approccio multidisciplinare. Ne è convinto il dottor Gianpaolo Balzano, responsabile dal 2010 dell'unità di chirurgia pancreatica dell'Istituto scientifico ospedale San Raffaele di Milano, uno dei maggiori centri italiani per questa difficile chirurgia. Balzano, piemontese (è nato a Borgomanero), si dedica alla chirurgia del pancreas da più di 20 anni. Si avvale della collaborazione di un team multidisciplinare costituito da oncologi, endoscopisti, radiologi, radioterapisti ed endocrinologi.Ogni anno sono oltre 10mila gli italiani colpiti dal tumore al pancreas. Le persone più a rischio sono quelle che si trovano nella fascia d'età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Fino a pochi anni fa la sopravvivenza media dal momento della diagnosi era attorno ai 3-6 mesi. Oggi si sono fatti grandi progressi, soprattutto grazie alla diagnosi precoce. Questa neoplasia può essere curata con successo solo se viene diagnosticata quando ancora si trova nei primi stadi (cioè se non ha ancora causato metastasi) e solo se l'intervento chirurgico riesce ad asportarla completamente. «Il carcinoma pancreatico precisa il dottor Balzano - è tra le prime quattro cause di morte per tumore in Italia e si prevede che nel 2020 arriverà al secondo posto di questa infausta classifica. La sua asportazione è l'unico trattamento efficace, ma la chirurgia pancreatica ha un livello di complessità tale da rendere questa pratica la più difficile della chirurgia generale. Quando un'operazione di rimozione di un tumore pancreatico viene eseguita in ospedali con scarsa esperienza, i pazienti hanno un notevole aumento del rischio di mortalità operatoria e una ridotta sopravvivenza a lungo termine. Tutte le linee guida internazionali suggeriscono di riservare questa chirurgia agli ospedali con molta esperienza. Alcuni Paesi hanno già deciso di regolamentare l'offerta di chirurgia pancreatica: in Inghilterra, sono solo una ventina gli ospedali autorizzati e in Germania solo le strutture che eseguono almeno 10 resezioni pancreatiche all'anno possono eseguire questi interventi. In Italia non ci sono ancora direttive e ogni ospedale, seppur piccolo e senza adeguata esperienza, è legittimato ad offrire al malato con tumore del pancreas un trattamento chirurgico». Il dottor Balzano ha coordinato un'indagine sugli interventi chirurgici a cui vengono sottoposti i pazienti italiani affetti da tumore del pancreas. In questo studio, nato grazie alla collaborazione tra l'Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas, il Centro di ricerca dell'università Bocconi e il ministero della salute, i ricercatori hanno analizzato 11.000 interventi chirurgici per cancro del pancreas tra il 2010 - '12. «É emerso sottolinea Balzano - che in Italia ci sono troppi ospedali che operano malati con tumore del pancreas e che purtroppo il 90% di questi centri non ha l'esperienza sufficiente per offrire un trattamento adeguato. Ben 408 ospedali eseguono meno di tre resezioni pancreatiche all'anno».
Le conseguenze per i pazienti sono molto gravi: da un aumento del rischio di morire per l'intervento a una minore possibilità che il tumore sia asportato, a un eccesso di interventi inutili, che potevano essere evitati con l'utilizzo di procedure endoscopiche o con una migliore valutazione pre-operatoria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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