La diagnosi tempestiva del tumore al collo dell’utero è importante. La ricerca sta lavorando da tempo per consentire di rilevare la presenza di lesioni pre-cancerose nell’utero tempestivamente.
Ciò potrà essere possibile con un test delle urine o con un tampone vaginale da effettuare a casa. Questo metodo è considerato lo screening preventivo più veloce per le donne che attualmente devono recarsi periodicamente in ambulatorio per eseguirlo.
A sviluppare il test è stata Belinda Nedjai, direttore del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare della Queen Mary University of London. il test in questione di chiama chiama S5. Di esso si è parlato in maniera accurata durante la conferenza sul cancro che si è tenuta negli scorsi giorni nella città britannica di Glasgow.
Per molto tempo il tumore al collo dell’utero ha rappresentato la più frequente forma di cancro per le donne. Nei Paesi in via di sviluppo questo tumore è ancora la seconda causa di morte per cancro. Nel mondo occidentale invece il numero dei casi e quello dei decessi continuano a diminuire grazie soprattutto all'introduzione del Pap-test, considerato un esame di diagnosi precoce molto efficace. In Italia ogni anno si rilevano circa 2.300 nuovi casi prevalentemente in forma iniziale. Quando questo tipo di tumore quando viene diagnosticato in fase avanzata la mortalità è elevata. In Italia si registrano circa 430 casi di donne che muoiono di carcinoma della cervice ogni anno.
La malattia diagnosticata precocemente è al contrario altamente curabile. Uno dei principali fattori di rischio è l'infezione da papilloma virus umano (HPV) che si trasmette per via sessuale. Un inizio precoce dell'attività sessuale e partner sessuali multipli possono aumentare il rischio di infezione, così come un'insufficienza immunitaria che può essere legata a diverse cause come un'infezione da HIV.
Il test casalingo S5 risulta promettente, innovativo ed efficace. La sua validità è stata verificata finora su circa 620 donne. È in grado di individuare tempestivamente le lesioni. Permette di distinguere quelle ad alto rischio, ossia le lesioni più gravi che si trasformano successivamente e in poco tempo in un tumore vero e proprio.
Secondo il team di ricerca della Queen Mary University of London, il test casalingo potrebbe essere adottato definitivamente nel giro di circa cinque anni come opzione aggiuntiva o come vera alternativa agli screening attuali. Fino ad ora è stato eseguito su un piccolo campione. Bisognerà attendere i risultati che si raccoglieranno su un campione ampio di 10 mila donne per capire meglio la sua efficacia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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