Un altro importantissimo passo avanti della ricerca nei confronti della cura del tumore è stata fatta ed ha ottenuto risultati sorprendenti: il tumore al colon potrebbe essere curato grazie ad un farmaco e senza bisogno di chemioterapia. Lo studio è stato condotto e sperimentato a New York su un numero ancora ristretto di pazienti, 12, ma tutti con risultati eccellenti. Infatti, nel 100% dei casi il cancro è stato eliminato senza ricorrere a chemio, radioterapia o chirurgia.
L'azione del farmaco
Lo studio è stato pubblicato su una delle riviste più prestigiose, il New England Journal of Medicine, ed è stato condotto dai medici del "Memorial Sloan Kettering" (Msk) e sostenuto dal produttore di farmaci GlaxoSmithKline. Questi risultati sono stati così sorprendenti da essere considerati "senza precedenti" dai medici che hanno seguito la procedura. Secondo il documento e il rapporto della Nbc New York, tutti i 12 pazienti avevano un cancro del retto che non si era diffuso oltre l'area locale e i loro tumori mostravano una mutazione che influenzava la capacità delle cellule di riparare i danni al Dna. Dopo essere stati trattati con un farmaco, il Dostarlimab, tutti e 12 sono adesso in completa remissione, senza gravi effetti collaterali e senza alcuna traccia di cancro in nessuna parte del loro corpo.
"Credo che questa sia la prima volta che accade nella storia del cancro", ha affermato al New York Times l'oncologo medico Luis Diaz Jr. del Memorial Sloan Kettering Cancer Center e autore senior dell'articolo che riporta i risultati. I risultati positivi sono stati osservati finora soltanto nei 12 pazienti (lo studio è in corso) affetti da un tumore con mutazioni genetiche chiamate "deficit di riparazione del disadattamento (MMRd)", che si osserva più o meno nel 5-10% di malati di cancro del retto. I pazienti con tali tumori tendono ad essere meno reattivi alla chemioterapia e ai trattamenti radioterapici, il che aumenta la necessità di rimozione chirurgica dei loro tumori.
Il trattamento
La soluzione "vincente" ha visto la somministrazione del Dostarlimab, tecnicamente un "anticorpo monoclonale anti-PD-1", somministrato ogni tre settimane per sei mesi nei pazienti con "adenocarcinoma rettale di stadio II o III con deficit di riparazione del disadattamento", come scrivono i ricercatori. Sulla carta, al trattamento avrebbe dovuto affiancarsi la chemioterapia e la chirurgia ma dopo la fine della terapia non è stato necessario alcun tipo di intervento. "Il dottor Cercek mi ha detto che un team di medici ha esaminato i miei test", spiega Sascha Roth, il primo paziente arruolato nello studio. "E dal momento che non riuscivano a trovare alcun segno di cancro, il dottor Cercek ha detto che non c'era motivo per farmi sopportare la radioterapia", ha affermato felice il paziente a Sciencealert.
Lo studio dovrebbe includere un totale di 30 pazienti che daranno un quadro ancora più completo sull'efficacia del Dostarlimab sebbene siano ancora necessari molti più studi in gruppi più ampi di pazienti.
"Fino a quel momento, dobbiamo trattare i risultati attuali con ottimismo e cautela", ha affermato l'oncologa Hanna K. Sanoff dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, che ha scritto un commento sui risultati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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