Tumore al polmone, scoperta molecola che blocca la malattia

I ricercatori americani della società Amgen hanno scoperto una molecola che colpisce e guarisce le cellule malate dalle quali si diffonde il tumore al polmone. I risultati fanno ben sperare

Tumore al polmone, scoperta molecola che blocca la malattia

Nasce una nuova speranza per combattere il tumore al polmone ed una speranza in più per guarire: i ricercatori della società americana di biotecnologia chiamata Amgen hanno scoperto una molecola, una specie di infiltrata speciale, che blocca le cellule tumorali del cancro al polmone.

Come funziona

Inserendosi in una tasca, mai individuata prima, di una proteina, agisce bloccando il tumore anche nei pazienti sui quali le cure non hanno effetto. Approvata negli Stati Uniti, verrà sperimentata in Europa ed in Italia nel 2020, come hanno spiegato alcuni esperti oggi a Milano. Il nome tecnico della molecola è Amg510 (da cui prende nome anche il farmaco) e va a colpire la mutazione specifica KrasG12C responsabile del tumore sfruttando una tasca nascosta presente nella proteina bersaglio. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, è stato confermato e rafforzato dai recenti ed incoraggianti risultati della prima fase di sperimentazione che dimostra il controllo della malattia nel 100% dei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule.

I numeri

La molecola potrebbe diventare una nuova arma contro i tumori al polmone ed altri tumori solidi. Attualmente, in Italia si registrano 42.500 nuove diagnosi di tumore al polmone ogni anno delle quali circa 35mila riguardano il tumore non a piccole cellule che in circa tre mila casi è provocato dalla mutazione specifica Krasg12c. L’obiettivo è riuscire, entro un paio d’anni, a trattare e curare il tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione specifica kras, fino ad oggi insensibile ai farmaci.

Amg510 è, infatti, il primo farmaco ad arrivare alla fase clinica dopo oltre 30 anni di ricerche senza successo per tentare di agire sulla proteina mutata Krasg12c, finora non aggredibile perché non si era mai trovato un "appiglio molecolare" contro cui indirizzare il farmaco. Dopo i primi risultati clinici positivi, è al via una sperimentazione che coinvolgerà 650 pazienti di 300 centri in 15 Paesi e che vede l’Italia impegnata con 15 centri partecipanti coordinati dall’Università di Torino. Nonostante i numerosi passi in avanti fatti in questo campo, nel nostro Paese la diagnosi è spesso tardiva e l’accesso ai test molecolari, per tipizzare la neoplasia ed individuare i target per terapie mirate, non è omogeneo su tutto il territorio nazionale né rimborsabile in tutte le regioni.

I risultati

La terapia ha ridotto il tumore nel 54% dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, 7 dei 13 pazienti valutabili che hanno ricevuto Amg510 960 mg ed ha arrestato la crescita tumorale nel restante 46%, 6 dei 13 pazienti valutabili che hanno ricevuto Amg510 960 mg, dimostrando appunto un controllo della malattia nel 100% dei pazienti. Il trattamento mostra un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole: nello studio della prima fase nessun paziente ha riportato tossicità tali da dover ridurre la dose di farmaco ed effetti collaterali gravi correlati alla terapia in studio.

“Se gli studi clinici

confermeranno le premesse - spiega Maria Luce Vegna, Direttore Medico Amgen Italia - Amg510 potrebbe diventare la prima terapia per i tumori con questo tipo di mutazione, con possibili benefici per migliaia di pazienti oncologici”.

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