![Salva Milano, il Pd non ha fretta ma sono a rischio 12 miliardi](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/05/1738741740-7847740-large.jpg?_=1738741740)
«Nel 2024 abbiamo perso 165 milioni di oneri, per quest'anno me la cavo poi sarò costretto a tagliare servizi ai cittadini». Il sindaco Beppe Sala ieri è tornato a ribadire che il ddl Salva Milano serve (e in fretta) per sbloccare l'urbanistica milanese finita sotto inchiesta. Ieri sono riprese le audizioni nella Commissione Ambiente in Senato, dal presidente di Confindustria Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni che teme «il blocco di progetti di rigenerazione urbana che a Milano valgono 12 miliardi» al presidente di Aspesi (associazione nazionale delle società immobiliari) Federico Filippo Oriana che rivolge un appello ai senatori: «Per la politica è un'occasione eccezionale per dimostrare di saper essere alta, non in balia di giochi partitici che danneggiano il futuro del Paese». E dato che dubbi e contrari stanno a sinistra, negli stessi partiti che a Milano governano con Sala, il sindaco torna a chiedere «chiarezza al Pd, che non è il mio partito perché non ho la tessera ma è ovviamente il mio azionista di riferimento: ditemi come va a finire e cosa farete».
La capogruppo dem Beatrice Uguccioni (nella foto) lunedì in consiglio comunale ha bocciato l'ipotesi di votare subito un odg della Lega a sostegno del Salva Milano: «Capisco la vostra ossessione rispetto al ddl ma oggi abbiamo altre priorità». Il sottosegretario leghista Alessandro Morelli chiosa: «A Sala manca la maggioranza, ne prendiamo atto noi, dovrebbe farlo anche lui».
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