Il sangue spia della salute

Il sangue è sempre più una spia della nostra salute. Gli esami ematochimici rivelano l'efficienza di alcuni sistemi vitali come quello cardiovascolare, epatico, renale e pancreatico. Con gli esami diagnostici sul sangue si hanno preziose informazioni sull'infarto già nelle sue fasi iniziali e sull'embolia polmonare. Inoltre la diagnostica tumorale si avvale dei marcatori presenti nel sangue che rivelano numerose altre patologie. Vi sono poi le malattie proprie dell'apparato emopoietico: da quelle tumorali del sangue (leucemie e linfomi), alle anemie, alle malattie emorragiche, a quelle trombotiche. Ne parliamo con Vincenzo Toschi, direttore del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell'ospedale San Carlo Borromeo di Milano e direttore del dipartimento di medicina trasfusionale ed ematologia di Milano Sud.
«L'ematologia - afferma Vincenzo Toschi - ha acquisito una crescente importanza sul piano diagnostico ed oggi è una vera sentinella. Gli esami del sangue si sono arricchiti di nuove tecnologie e risultano sempre più efficaci. Il sangue, oltre che una spia di alterazioni di organi e tessuti, è anche un'importante strumento terapeutico. Fino alla fine degli anni Settanta la maggior parte del sangue era trasfuso senza alcuna procedura di separazione. Ora in tutti i Paesi europei si tratta tutto il sangue donato separando le diverse componenti: i globuli rossi, le piastrine ed il plasma. I globuli rossi concentrati (GRC) sono conservati nella frigoemoteca.Dal plasma si ottengono componenti proteiche come l'albumina ed i fattori della coagulazione. Questi emoderivati sono impiegati nel trattamento delle carenze di albumina e nelle malattie emorragiche dovute a deficit dei fattori della coagulazione».
L'emoglobina è il costituente principale dei globuli rossi. É una proteina contenente quattro atomi di ferro, fondamentali per il trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai vari tessuti corporei. La stessa molecola, inoltre, si fa carico di veicolare una parte dell'anidride carbonica dai tessuti che l'hanno prodotta ai polmoni. Il valore dell'emoglobina nel sangue viene determinato mediante l'esame emocitometrico noto come emocromo. Se il valore dell'emoglobina diminuisce di una percentuale superiore al 20% rispetto ai valori normali si parla di anemia. Quando è necessario aumentare rapidamente l'apporto di ossigeno ai tessuti in caso di anemia acuta o cronica si ricorre alla trasfusione di globuli rossi concentrati. «Nel caso di una emorragia quando l'organismo non riesce a sopperire al ridotto apporto di ossigeno si effettua la trasfusione di globuli rossi concentrati, soprattutto in presenza di alterazione del ritmo cardiaco, o mancanza di respiro (dispnea)». Quando si presentano difetti della coagulazione del sangue si deve ricorrere ad una trasfusione di plasma fresco congelato. «É necessario questo trattamento per la cirrosi epatica e nei pazienti con terapie anticoagulanti o con elevato rischio trombotico. Il plasma viene impiegato anche per combattere la formazione di microtrombi nel circolo ematico, quali quelli che si osservano nei gravi traumatizzati, nei pazienti con setticemia, in quelli con neoplasie e metastasi».
La trasfusione di cellule staminali è un nuovo capitolo dell'ematologia.

«Ricorriamo all'infusione di particolari tipi di globuli bianchi, aventi la capacità di ripopolare il midollo osseo andato distrutto, per i trattamenti chemioterapici ad alte dosi per eradicare una malattia tumorale avanzata. Le neoplasie per le quali esistono indicazioni - ricorda Toschi - sono i linfomi, il mieloma multiplo ed alcune neoplasie solide come il tumore della mammella».

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