«Sarkò? Sotto le lenzuola ha una marcia in più»

Pochi voti, tante voci. Occhi puntati sul presidente francese Nicolas Sarkozy e la sua crisi: politica e privata, l’insuccesso alle elezioni regionali della sua destra, la separazioni in vista con Carla Bruni, almeno così dicono i siti di gossip. Ma soprattutto molta curiosità sul leader francese, il traditore e il tradito, con corna e amanti da tutte le parti, vere o presunte, nascoste, scoperte, confermate non si sa. Carla Barbato è vera e non nasconde di essere stata una scappatella segreta di Nicolas Sarkozy. Napoletana, 34 anni, bella e senza falsi pudori, parla chiaro, raccontando anche qualche particolare di quei cinque mesi di passione clandestina vissuti con Sarkò.
Dove e quando vi siete conosciuti?
«A Venezia, precisamente al Westin Excelsior Resort, alla fine dell’estate del 2006, mi pare fosse settembre».
L’incontro?
«È stato lui a farsi avanti. Ero in compagnia di alcuni amici, avevo un abito corto e mi ero accorta che mi fissava. Ricordo che continuava a guardarmi le gambe. Dopo un po’ è venuto verso di me con un amico, un ministro come Sarkozy allora, ma io non lo sapevo neanche, che gli faceva da spalla. Si sono presentati e mi hanno offerto un aperitivo».
E poi?
«Il ministro-spalla ci ha lasciato soli e ci siamo messi a chiacchierare. Tra una parola e l’altra, è scattato l’invito a cena per la sera stessa».
Non ha perso tempo il presidente…
«Ma l’ha fatto in modo garbato, galante. C’è da dire che sa il fatto suo e, soprattutto, ci sa fare con le donne. D’altronde se non fosse così, non si spiegherebbe tutto il suo successo con il mondo femminile, visto che non è un bellone, e non soltanto per la statura».
Successo?
«Be’, non penso proprio di essere stata la sua unica amante, credo ne abbia avute un bel po’. Personalmente lo considero un incrocio tra il don Giovanni e il vero latin lover».
E perché?
«È ironico, intrigante e charmant. Sveglio e furbo come tutti gli uomini, ma lo maschera con una certa eleganza. Ha una marcia in più, sotto le lenzuola di sicuro».
Qualche dettaglio?
«È passionale e ama i preliminari. Gli piacciono le donne e sa come corteggiarle, come conquistarle. Prima fuori e poi in camera da letto. Il mio weekend a Parigi ne è la prova».
Weekend a Parigi?
«Dopo Venezia ci siamo rivisti a Parigi. È stata sua l’idea, sua l’iniziativa. Mi ha invitata, preso il biglietto e fatto passare un gran weekend. Molto focoso, ma anche molto piacevole. Certo, non mi ha fatto da Cicerone per la città, essendo stati chiusi in casa praticamente per 48 ore, ma non ricordo di essermene lamentata».
Per lei era soltanto un flirt?
«Me ne ero invaghita, ammetto. Perché mi intrigava il suo modo di fare e piaceva la sua ironia, oltre a essere l’amante perfetto.

Ma dopo cinque mesi non aveva senso andare avanti, sia per la distanza, sia per i suoi mille impegni».
In più era sposato, no?
«A me aveva detto che era in crisi con la moglie, Cécilia. Diceva che erano separati in casa, anche se non era del tutto vero».

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