Scacco matto a una banda di narcotrafficanti

Due anni di indagini serrate per mettere in ginocchio un’organizzazione specializzata nel traffico di droga. Ieri, alle prime luci dell’alba, i carabinieri della compagnia di Tivoli hanno arrestato quattro persone con l’accusa di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, proveniente dal Sud America, destinata a rifornire i pusher di Centocelle e del Flaminio.
L’operazione è la seconda trance di un indagine partita verso la fine del 2005 quando i militari, durante una perquisizione in un’abitazione di S. Cesareo, scoprirono un laboratorio artigianale attrezzato per la lavorazione della «neve». All’interno i carabinieri trovarono e sequestrarono oltre 200 litri di coca liquida, da cui sarebbero stati ricavati circa 3 chili di cocaina base, oltre a strumenti artigianali utilizzati per lo stoccaggio. In quell’occasione due persone finirono in manette, mentre una donna venne denunciata a piede libero e una quarta persona, di origine calabrese, riuscì a fuggire. Apparecchiature tecniche sofisticate hanno permesso in seguito di rintracciare il fuggiasco, e accertare che suo fratello era a capo della banda. Ma quest’ultimo, non è mai finito in manette: poco dopo venne ritrovato senza vita in via Tor Cervara. I responsabili dell’omicidio successivamente furono catturati dai carabinieri di Tivoli.
L’attività investigativa, coordinata dalla Dda, ha consentito di raccogliere numerosi elementi che hanno portato ieri a una nuova catena di arresti di persone collegate con il Sud America, da dove arrivavano i corrieri della droga. In particolare sono stati identificati C.B., 44 anni, e M.F., 38 anni, che oltre a rifornirsi di stupefacente per la vendita, erano in contatto con una colombiana in attesa di due «cavalli» dal Sud America. Altri due, U.P. di 47 anni e P.A. di 40, sono stati fermati perché coinvolti nello spaccio a Centocelle e al Flaminio. All’appello manca però il quinto complice, attualmente ricercato. Durante quest’ultimo blitz i militari hanno messo le mani su mezzo chilo di cocaina.
Sempre la «neve» è al centro di un ferimento avvenuto il 7 marzo scorso. La vittima è Pancrazio Croce, 52 anni, dipendente delle poste, con precedenti per il gioco d’azzardo. L’uomo aveva acquistato cocaina di scarsa qualità e voleva spiegazioni dai pusher. Ma è finito bersaglio di un agguato. La Mobile ha scoperto che quel giorno, intorno a mezzanotte, Croce venne raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco in piazza Dabormida, nelle vicinanze della sua casa a Casal Bertone. Il ferito ha raccontato, e le dichiarazioni sono state confermate da alcuni testimoni, che dopo aver comprato la droga da alcuni albanesi, li aveva contattati telefonicamente per lamentarsi della pessima qualità.
Il 7 marzo aveva un appuntamento proprio con gli spacciatori per avere spiegazioni. Ma appena arrivato è stato raggiunto da alcuni proiettili. Dopo un mese di controlli la Mobile è risalita alla persona che materialmente ha sparato.

Fatjon Deneku, 28 anni, pregiudicato, è stato fermato e sottoposto all’obbligo di firma ad Artena, dove risiede. Le indagini ora proseguono a 360 gradi per rintracciare il complice di Deneku, al volante dell’auto la sera dell’agguato.

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