Scala, la Filarmonica alla conquista d'Europa con partner eccellenti

Oltre alle esibizioni milanesi: concerti in Austria, Francia e Germania. Trifonov e la Argerich compagni di viaggio

La Filarmonica della Scala riprende a viaggiare sul serio. Conquistata e consolidata la fiducia sul campo - vale a dire Milano - con concerti per la cittadinanza, enti no profit, in Scala, Arcimboldi, scuole e piazze, ora punta sempre più anche sulla visibilità internazionale.

Primo mattone: il mercato discografico riacceso con il cd e dvd Viva Verdi e progetti in via di definizione ma presto realtà. Ora, si apre il capitolo tournée: nelle città e festival che contano. Per la prossima stagione, presentata ieri dal direttore musicale Riccardo Chailly e artistico Ernesto Schiavi, si prevedono uscite di prestigio (Salisburgo, Vienna, Baden Baden, Parigi), anche al fianco di solisti di peso. Bastino due nomi: Daniil Trifonov e Martha Argerich, il meglio del pianismo di matura e ultima generazione. Saranno 17 i concerti fuori sede, condotti da Chailly, Daniel Harding e Myung-Whun Chung.

È Chailly ad aprire la stagione il 9 novembre con un omaggio a Maderna, più le Danze Sinfoniche di Rachmaninov e il Concerto per violino di Stravinskij, con il solista Julian Rachlin. Torna poi l'altro grande direttore milanese, Daniele Gatti, in questi giorni a Firenze per il debutto in Pelléas di Debussy. Gatti farà un programma tutto sussurri: Verhklärte Nacht di Schönberg, Tod und Werklärung di Richard Strauss e Vorpiel und Isoldes Liebestod di Wagner.

Altro direttore della famiglia Filarmonica è Harding che proporrà The unanswered question di Charles Ives e la Quinta Sinfonia di Mahler. E ancora, Chung, ospite regolare della Filarmonica da diciotto stagioni, sarà sul podio della Filarmonica in aprile. Con Dantone, che il 12 luglio guiderà la Filarmonica a Sarajevo, nel ventennale dall'eccidio di Srebrenica, si associa al Settecento di Pergolesi il Novecento di Stravinskij autore di Pulcinella.

Altri ritorni, quelli di Luisi e di Eschenbach. Mentre fra le giovani proposte c'è Jakub Hruša, trentenne direttore ceco, al suo debutto scaligero. La stagione in Scala è il pilastro dell'attività della Filarmonica poi impegnata in concerti in piazza, prove aperte (in sei edizioni, raccolti 700mila euro per enti no profit), progetti didattici, proiezioni nei cinema, borse di studio, attività spesso sostenute da Unicredit come sponsor.

C'è poi una novità: si prevedono iniziative all'UniCredit Pavilion, il nuovo spazio polifunzionale in piazza Gae Aulenti. La Filarmonica anche quest'anno chiude con bilancio in attivo: cinque milioni 791mila euro ed è l'anima sinfonica della Scala dove - da stasera al 23 - vanno in scena Cavalleria rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo, nell'allestimento di Mario Martone. Dirige Carlo Rizzi, artista particolarmente incline al repertorio italiano, nei prossimi giorni sul podio scaligero per Tosca e nel 2016 nella Cena delle beffe di Giordano. Nei panni di Turiddu, il tenore Stefano la Colla, in quelli di Santuzza, la baltica Violeta Urmana, spesso a Milano anche in produzioni inaugurali di stagione. Quanto ai Pagliacci , sarà Marco Berti a incarnare il personaggio di Canio, mentre Fiorenza Cedolins sarà Nedda.

Lunedì alle 17, nel Ridotto dei Palchi, il comitato promotore maestro Pietro Mascagni organizza l'incontro «Il racconto di un grande maestro dalla tradizione verso la modernità» con la proiezione di rari filmati e la partecipazione delle pronipoti del maestro. Ingresso libero.

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