Finiani nell’angolo in Lombardia, ancora più adesso che il voto di fiducia ne ha dimostrato l’irrilevanza nel sostenere il governo. Parte la resa dei conti anche a Milano e si aggiunge anche la richiesta di chiarimento all’Udc che, pur avendo un assessore in giunta, continua a ragionare di terzo polo. Tutto mentre Silvio Berlusconi ancora una volta ribadisce piena fiducia in Letizia Moratti: «Abbiamo un sindaco che ha operato molto bene e che ha la stima di Bossi, che gli ha riconfermato il suo appoggio». Ad aprire il dibattito su Fli e Udc è il vicesindaco, Riccardo De Corato: «Quanto è successo in questa giornata convulsa, deve determinare anche qualche reazione sulla partita delle amministrative di Milano. È evidente che Fli è ormai irrecuperabile e sono stucchevoli le manovre di riavvicinamento ». Ragiona ancora De Corato: «Dopo il non expedit di Albertini e dopo il veleno che è stato gettato sul Pdl e su Berlusconi, puntare ancora a una coalizione allargata del centrodestra aifuturisti sarebbe un salto all’indietro ». Replica il segretario cittadino del Fli, Manfredi Palmeri: «Non si capisce proprio a quale manovra di avvicinamento faccia riferimento l'attuale vice sindaco De Corato. Noi siamo e saremo in campo». Diverso il discorso sul partito di Casini: «Con l’Udc la porta è socchiusa, ma non si può tenere a vita i piedi in due scarpe. Condividiamo valori e continuiamo a lavorare insieme, ma non c’è più tempo per tentennamenti democristiani da prima Repubblica, serve chiarezza: si sta di qua o di là. Mi chiedo: a questo punto Verga con chi sta?». Il fatto che l’Udc abbia votato contro il governo Berlusconi in Parlamento non è decisivo come nel caso del Fli: «L’Udc è all’opposizione dall’inizio della legislatura, mentre i parlamentari del Fli sono stati eletti sotto il simbolo del Pdl». L’Udc raccoglie la provocazione del vicesindaco. A replicare è il segretario cittadino del partito, Pasquale Salvatore: «A De Corato dico che ho mantenuto aperto lo spiraglio del dialogo direttamente con il sindaco. I rapporti con Letizia Moratti sono certamente buoni». Pasquale Salvatore però non crede all’ipotesi di un’alleanza nazionale tra il Pdl e l’Udc, almeno non a breve periodo e insiste sull’ipotesi del terzo polo, ancora a caccia del candidato. Quando la scelta sarà ufficializzata, spiega Salvatore, Verga lascerà la giunta: «Se l’operazione terzo polo si dovesse concretizzare, faremo chiarezza rispetto alla presenza in giunta». Si continua a parlare di Roberto Mazzotta, ex presidente della Banca popolare di Milano, e di Achille Serra, ex prefetto, ma c’è anche chi fa il nome del presidente del consiglio comunale, Manfredi Palmeri. Un’ipotesi che non dispiace a Pasquale Salvatore. «Abbiamo un buon dialogo, ho grande stima di lui e lo ritengo un candidato adeguato» spiega il segretario cittadino dell’Udc.
Duro con i «transfughi» terzopolisti è Romano La Russa, coordinatore provinciale del Pdl: «In Lombardia Futuro e libertà non ha fatto neanche in tempo a nascere. Landi di Chiavenna è tornato nelle file del centro destra. Ora mi aspetto un gesto di dignità e responsabilità da parte di altri transfughi, che pensavano di poter dettare legge e condizioni per le comunali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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