Sciatori a Cortina con falsi pass per invalidi

FURBI Due romani aggiravano la sosta vietata esibendo permessi visibilmente fasulli

BellunoTutti a Cortina disordinatamente. E la macchina? Dove capita, magari in corso Italia, dove possono parcheggiare solo gli invalidi. Già, ma come si fa ad aggirare l’odioso divieto? E che sarà mai, basta una buona fotocopiatrice, una discreta dose di fantasia nell’inventare il nome a cui intestare il documento, et voilà, il prezioso permesso taroccato è fatto. Roba che magari funziona discretamente a Roma, dove i due turisti-pataccari in trasferta ampezzana dribblano le soste vietate come Messi dribbla i difensori al Camp Nou, ma non certo a Cortina. Qui i vigili, proprio per mettere ordine nelle auto accatastate dove capita, controllano ogni moscerino sul parabrezza, figurarsi un permesso che sembra fatto da Totò e coraggiosamente esibito nel cuore della città.
Sì, perché ci vuole coraggio, adesso, affrontare l’accusa di falso solo per avere osato parcheggiare l’auto in zona struscio. E, come ha rivelato Il Gazzettino, quello dei due romani pizzicati dagli agenti della polizia è solo l’ultimo dei tanti casi di infrazioni prontamente trasformati, magari con un pizzico di sadico piacere, in contravvenzioni da parte dei tutori dell’ordine stradale. Che pare siano ritenuti incomprensibilmente inflessibili da parte del vippume finito tra le loro metaforiche ganasce.
Del resto, la crisi a queste gettonatissime latitudini non si avverte minimamente. Di fronte ai seimila residenti ufficiali, in queste festività natalizia Cortina ha registrato il tutto esaurito, con circa 60 mila persone spartite tra alberghi, pensioni, seconde case e pendolarismo (per chi non ha trovato un buco). Per quanti parcheggi l’amministrazione abbia messo a disposizione dell’agognata invasione barbarica, trovare un posto libero in mezzo a questo caos è come riuscire a sciare sulle Tofane senza schiantarsi sul principiante che arranca facendo spazzaneve: improbabile. Di qui il disperato e pacchiano ricorso alla fotocopiatrice da parte dei due romani.
Aho, famolo strano, il tagliando. E così uno lo hanno intestato a un morto e l’altro a un nome inventato di brutto. Davanti al giudice sarà dura uscire indenni. «È un malcostume che affrontiamo ogni anno - ha spiegato Nicola Salvato, il comandante dei vigili di Cortina -. Evidentemente anche il malcostume che vige in altre città italiane viene portato in vacanza».
Certo, qui il turismo è l’industria che tiene in piedi la baracca e bisogna essere gentili con chi ti porta ricchezza. Ma se gli ampezzani faticano a digerire la cafonaggine e la maleducazione, figurarsi la polizia municipale, costretta a subire i peggiori improperi da parte dei "tartassati" famosi. Giusto per dare l’idea, Il Gazzettino ricorda l’Hummer nero che Fabrizio Corona, un paio di anni fa, parcheggiò alla carlona in centro. Fu il comandante stesso a disporne la rimozione. «Gli insulti contro di noi sono all’ordine del giorno - ha rivelato Salvato -. Solo raramente troviamo persone che capiscono il lavoro che facciamo».
Salvato e i suoi uomini saranno pure buoni e cari, come cerca di far emergere il comandante, ma è chiaro che, di fronte alla gragnuola di insulti che si sentono piovere addosso da vip e presunti vip, le querele per ingiurie e minacce sono diventate parecchie. L’ultima delle quali sarebbe relativa a uno scambio di opinioni avuto con l’autista di una marchesa monegasca che, evidentemente, non aveva la medesima classe della propria nobile datrice di lavoro. Risultato: ennesimo fascicolo in tribunale.

E con l’inchiesta aperta dalla procura di Belluno sugli ultimi falsi invalidi, c’è il rischio concreto che le prossime udienze del tribunale si trasformino in puntate di show televisivi. Dove, peraltro, gli insulti rivolti ai vigili di Cortina sono come il cacio sui maccheroni. O meglio, sui canederli.

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