La scommessa sugli asili: bonus bebè e posti per tutti

Prime ad aprire, il 4 settembre, le scuole dell’infanzia. L’assessore all’Educazione Moioli: «I controlli hanno dissuaso gli abusi, per questo ci sono meno iscrizioni»

Augusto Pozzoli

Vacanze verso la fine. E, come è tradizione, saranno nidi e scuole dell’infanzia comunale i primi servizi educativi a riprendere l’attività. La ripresa è prevista per lunedì 4 settembre, vale a dire con una settimana d’anticipo rispetto alle scuole statali. La prima novità annunciata da Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, scuola e servizi sociali, è l’eliminazione delle liste d’attesa ai nidi, una delle piaghe che per anni ha costretto le famiglie a ricorrere a soluzioni alternative troppo costose, se non addirittura a rinunciare a un posto di lavoro. Secondo i dati forniti in questi giorni i posti disponibili nei nidi sono 8.523: 776 sarebbero ancora liberi. «Milano – sottolinea con orgoglio la Moioli – è in grado di offrire un servizio di assistenza nei nidi a oltre il 40 per cento dei bimbi residenti in città. Siamo oltre il traguardo fissato dai programmi di Lisbona. Milano in questo settore è meglio di New York e di Londra. I controlli sulle autocertificazioni poi hanno scoraggiato gli abusi, per questo ci sono stati meno iscritti. L’impegno di fondo resta quello di dare alle famiglie una risposta positiva alle loro esigenze. Non solo con un posto nei nidi, ma anche con un bonus che consenta alle mamme di poter restare con il figlio rinviando il ritorno in ufficio». Una prospettiva importante che l’assessore sta mettendo a punto in modo da realizzarla nel giro dei qualche mese.
Ci sono poi i bimbi da 3 a 6 anni iscritti alla scuola dell’infanzia comunali: per loro sono pronti poco più di 23 mila posti, vale a dire 197 posti in sezioni temporaneamente inutilizzate e 310 posti in edifici scolastici in ristrutturazione (Simone Martini, Guicciardi, Arsia e Dandolo). Una situazione in definitiva che consente di poter disporre di posti per dar modo all’assessore di raggiungere due importanti obiettivi: ridurre al massimo il numero di bambini per sezione in cui si supera il tetto di 25 iscritti previsto dalla legge e inoltre di abbassare il numero degli iscritti nelle sezioni in cui sono presenti dei bimbi disabili. Mariolina Moioli ha poi stabilito un altro importante criterio per la frequenza dei bambini: i fratellini avranno il diritto di frequentare la stessa scuola, evitando in tal modo ai genitori il disagio di accompagnarli ogni mattina in diversi istituti. Queste novità sono state accolte con attenzione dalla stessa opposizione. «Sono segnali interessanti – ha commentato Marilena Adamo, capogruppo dell’Ulivo a Palazzo Marino. Adesso ci aspettiamo un altro passo dell’assessore: il superamento del veto all’iscrizione nei nidi e nelle materne comunali dei figli di immigrati senza permesso di soggiorno».


Anche nei servizi educativi del Comune la presenza dei figli degli immigrati è un fenomeno in continua espansione: sono già 654, vale a dire il 19 per cento degli iscritti. «Un fenomeno che va seguito con grande attenzione – dice l’assessore Moioli – per evitare che si creino delle scuole ghetto».

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