RomaI cristiani non devono «accettare uningiustizia che viene elevata a diritto», come nel caso «delluccisione di bambini innocenti non ancora nati». Nellomelia della messa crismale, celebrata ieri mattina in San Pietro alla presenza dei sacerdoti di Roma, Benedetto XVI è tornato a condannare laborto facendo anche un accenno, seppure implicito, allobiezione di coscienza.
Papa Ratzinger è solito preparare per tempo le omelie del triduo pasquale, durante il gli esercizi spirituali predicati alla Curia romana diverse settimane prima della Pasqua, e dunque non bisogna leggere le sue parole come legate a fatti del giorno. Ma non cè dubbio che il nuovo pronunciamento papale sinserisce nel dibattito seguito al voto regionale, che ha visto sconfitta seppure di stretta misura la candidata alla Regione Lazio Emma Bonino, figura storica del movimento abortista, come pure alle dichiarazioni dei neogovernatori di Piemonte e Veneto, che si sono detti contrari alluso della pillola Ru486.
Nel corso della messa durante la quale è stato benedetto lolio dei catecumeni, lolio degli infermi e il crisma, Benedetto XVI ha offerto una lettura dei segni sacramentali, ricordando che appartiene al «simbolismo dellolio anche il fatto che esso rende forti per la lotta». Ha spiegato che la lotta dei cristiani «consisteva e consiste non nelluso della violenza, ma nel fatto che essi erano e sono tuttora pronti a soffrire per il bene, per Dio. Consiste nel fatto che i cristiani, come buoni cittadini, rispettano il diritto e fanno ciò che è giusto e buono. Consiste nel fatto - ha aggiunto il Papa - che rifiutano di fare ciò che negli ordinamenti giuridici in vigore non è diritto, ma ingiustizia». Lesempio per il passato ormai lontano è «la lotta dei martiri » che «consisteva nel loro no concreto allingiustizia: respingendo la partecipazione al culto idolatrico, alladorazione dellimperatore, si sono rifiutati di piegarsi davanti alla falsità, alladorazione di persone umane e del loro potere. Con il loro no alla falsità e a tutte le sue conseguenze hanno innalzato il potere del diritto e della verità. Così hanno servito la vera pace». Il no allaborto è lesempio che il Papa propone per il tempo che viviamo. «Anche oggi è importante per i cristiani - ha spiegato Benedetto XVI - seguire il diritto, che è il fondamento della pace. Anche oggi è importante per i cristiani non accettare uningiustizia che viene elevata a diritto - per esempio, quando si tratta delluccisione di bambini innocenti non ancora nati». Proprio con questa opposizione, ha detto Ratzinger «serviamo la pace e proprio così ci troviamo a seguire le orme di Gesù Cristo».
Per il Papa «i cristiani dovrebbero essere persone di pace, persone che riconoscono e vivono il mistero della croce come mistero della riconciliazione. Cristo non vince mediante la spada, ma per mezzo della croce. Vince superando lodio. Vince mediante la forza del suo amore più grande. La Croce di Cristo esprime il no alla violenza. E proprio così essa è il segno della vittoria di Dio, che annuncia la nuova via di Gesù. Il sofferente è stato più forte dei detentori del potere».
Nellomelia della messa crismale con i sacerdoti, Benedetto XVI non ha fatto riferimento agli scandali degli abusi sui minori che ormai da settimane dominano la scena mediatica.
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