Sculture cicladiche al debutto italiano

La Sala degli Orazi e Curiazi ospita la mostra «Cicladi: capolavori di una civiltà egea» con quaranta sculture del II e III secolo a.C.

Sculture cicladiche al debutto italiano

Silvia Castello

In occasione della visita del presidente greco Karolos Papoulias, giunge per la prima volta in Italia - nella Sala degli Orazi e Curiazi dei Musei Capitolini - la mostra «Cicladi: capolavori di una civiltà egea» ideata da Nicholas Stampolidis, direttore del Museo d'Arte Cicladica della Fondazione N. P. Goulandris e realizzata in collaborazione con Nikolaos Kaltsas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Atene. Si tratta di una piccola ma preziosa selezione di quaranta opere databili tra il III e II millennio a.C. - venti rarissime sculture dalle linee semplici in cristallino marmo di Paro e Nasso; esemplari diacronici di arte e primordiale bellezza che anticipano la splendida fioritura della scultura greca arcaica, oltre a diverse ceramiche - appartenenti ai due importanti musei ateniesi. L’evento è stato possibile grazie alla celebre mecenate e collezionista Dolly Goulandris, presidente della Fondazione N.P. Goulandris che quest'anno compie venti anni di attività, ed erede di una delle più grandi shipping-dinasty elleniche. L’esposizione suggella i rapporti di amicizia fra Roma e Atene e vuole essere precorritrice dello sviluppo di future relazioni culturali e di valorizzazione dei «luoghi» storici ancora inesplorati sia in Italia che in Grecia. «La scelta di questa mostra si giustifica con il fatto - spiega Nicholas Stampolidis - che sebbene grazie alle indagini archeologiche siano noti esempi della civiltà minoica e micenea che viaggiarono nel Mediterraneo Centrale e Occidentale fin dal XVII secolo a.C., finora non pare che opere della civiltà cicladica abbiano ancora calpestato il suolo italiano». «In questo modo - continua il direttore del museo ateniese - i manufatti che in qualità di ambasciatori vengono oggi in rappresentanza a Roma sono i primi ad esservi ospitati; e ci si augura che possano diventare profeti di esemplari che riemergeranno alla luce nel corso di futuri scavi, così da arricchire le nostre conoscenze all’alba del XXI secolo».
L’evento rafforza il concreto avvio della stretta collaborazione in campo archeologico tra i due Paesi. L’altro ieri infatti, è stato firmato, al ministero per i Beni e le Attività Culturali, un memorandum d'intesa tra Antonio Martusciello, viceministro del MiBac e Petros Tatoulis, viceministro della Cultura della Repubblica ellenica. Nel corso dell'incontro è stata definita anche la nascita di una commissione bilaterale per il censimento, presso i musei statali italiani, di opere greche giunte nel nostro Paese in maniera illecita, per arrivare a proporne, caso per caso, una loro definitiva collocazione.

Infine, è stata inaugurata la Scuola Archeologica Ellenica presso la sede dell'istituto San Michele.
Musei Capitolini, Sala degli Orazi e Curiazi. Orario: martedì-domenica dalle 9 alle 20. Lunedì chiuso. Biglietto: 8 euro.

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