La scuola araba chiede aiuto al console egiziano

Augusto Pozzoli

“Abbiamo eseguito tutti i lavori che i vigili del fuoco hanno richiesto per adeguare la struttura alle norme di sicurezza. Adesso abbiamo anche una campanella che suona. Lunedì consegneremo la documentazione relativa a questi adeguamenti, quindi nel giro di pochi gioni speriamo che la situazione si sblocchi». Nonostante l’ordinanza del prefetto, insomma, Lidia Acerboni, la direttrice della scuola araba di via Ventura è fiduciosa. «I bambini – sottolinea – non possono restare a casa ancora a lungo». Le lezioni nel frattempo dovrebbero essere sospese, ma i responsabili di Insieme, l’associazione che gestisce la scuola, non demordono. «Mi ha telefonato un mio amico imprenditore – dice Pietro Farneti, uno dei promotori italiani della scuola – e mi ha detto: “Non mollate. Ti metto a disposizione tutti i miei legali per ricorrere al Tar”. Per fortuna non ne abbiamo bisogno, ma fa piacere vedere che non ci sono solo persone che ci contestano, ma che siamo attorniati anche da tanta solidarietà». La scuola araba ha già i suoi legali guidati dal presidente emerito della corte costituzionale Valerio Onida. Questa mattina è previsto un incontro per definire come rispondere all’ordinanza del prefetto, ma in genere anche alla posizione assunta sia dal Comune che dal direttore scolastico regionale Mario Dutto. L’ipotesi più probabile è che si avanzi sia un ricorso d’urgenza al tar che al capo dello Stato. Anche se i responsabili di Insisme sperano che la situazione si possa sbloccare in via pacifica e il più possibile rapida. Potrebbe essere determinante il ruolo che l’ambasciata egiziana sta assumendo. “Mi risulta – conferma Mahamoud Ohtman, il presidente dell’associazione, cittadino italiano ma originario del Cairo – che le nostre autorità si stiano muovendo”.

Si parla di un imminente incontro tra il console egiziano a Milano e il direttore Dutto per individuare una via d’uscita alla situazione. Ma c’è anche chi ritiene che intervenga personalmente lo stesso ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni che la prossima settimana sarà a Milano e vorrebbe presentarsi con una soluzione del caso.

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