Scuola araba, sotto accusa il calendario delle lezioni

Il vicesindaco: il problema principale è che gli alunni ormai hanno perso troppi giorni

Augusto Pozzoli

La scuola araba di via Ventura non può aprire, perché non è più in grado di rispettare il calendario scolastico. Questa la tesi sollevata anche attraverso un’interpellanza parlamentare da Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano e parlamentare di An. «Un problema centrale – ha dichiarato De Corato - che finora era stato del tutto ignorato dal Provveditore e dal ministro Giuseppe Fioroni e che non ha nulla a che vedere con le autorizzazioni che devono essere rilasciate dal Comune di Milano. Infatti, indipendentemente dalle risposte che verranno date sull’idoneità dei locali, ricordo che la scuola araba aveva aperto lo scorso 9 ottobre, con quasi un mese di ritardo sull’anno scolastico ordinario, e dopo pochi giorni dall’avvio delle lezioni è stato il Prefetto Lombardi a disporne la chiusura su segnalazione dei vigili del fuoco per la mancanza dei certificati per la prevenzione incendi. È inutile quindi che si continui a parlare di agibilità della struttura scaricando sul Comune di Milano la responsabilità di far ripartire le lezioni: l’istituto era già in ritardo quando ha aperto». Il vicesindaco ha poi aggiunto: «Finalmente però anche il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, Mario Dutto, se n’è accorto e ha sollevato il problema».
Ma Dutto nega. «Non ho mai sollevato un problema di questo genere – dice – Io sono sempre in attesa della dichiarazione di agibilità da parte del Comune per poter rilasciare l’autorizzazione al funzionamento della scuola». Dello stesso parere il prefetto Lombardi che ieri mattina incontrando i responsabili di “Insieme”, l’associazione che ha promosso la scuola bilingue arabo-italiana, ha ribadito che resta l’ostacolo del mancato assenso del Comune sull’agibilità della struttura di via Ventura. Del resto la riforma Moratti non parla più di 200 giorni di lezione, ma di un monte-ore di 971 ore di lezioni annue. E al ministero della pubblica istruzione precisano: «Spetta poi alle singole scuole come garantire questo monte-ore».
I responsabili della scuola aspettano lo sviluppo della situazione e non si danno per vinti. «Speravamo – dice la direttrice dell’istituto di via Ventura, Lidia Acerboni - che la situazione si potesse sbloccare non appena si fosse documentata la regolarità dell’iniziativa sia per quanto riguarda la struttura che i contenuti della scuola.

Continuiamo a pensare di essere pienamente in regola e di poter essere in grado di riprendere le lezioni e di portarle a termine nel pieno rispetto della legge. Se in Comune insisterà nell’azione di ostruzionismo intrapresa, non ci resterà che ricorrere al Tar».

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