Se Fellini ti annoia sei ignorante E di destra

Che onore, un professore universitario che si occupa di me. Sostenendo, con un dotto giro di parole, che sono un coglione, ma che fa: l’onore resta. Per i lettori del Giornale che non leggono l’autorevole, ma purtroppo poco diffuso, Secolo XIX di Genova, riassumo i fatti. Qualche giorno fa, parlando dell’imminente uscita di Nine, avevo tirato in ballo il celeberrimo 8 e 1/2 di Fellini. I due film sono parenti stretti, nel senso che il musical americano racconta, con qualche svolazzo di fantasia, la tormentata lavorazione del film del maestro riminese. Bene, facendo mia un’opinione largamente diffusa tra il popolino, avevo osato sostenere che la supposta (participio) operissima felliniana è una boiata pazzesca. Ovvero: non si capisce niente e si sbadiglia da cima a fondo.
Non l’avessi mai fatto. Il professor Dino Cofrancesco, illustre docente di Storia del pensiero politico (poffarbacco!) all’Università di Genova, ha preso carta e penna per pubblicare sul succitato Secolo un articolo di fuoco contro il sottoscritto. Rievocando, tra i distinguo, non sempre garbati, un mio antico, deplorevole commento sui sonni profondi provocati dal grande Ingmar Bergman. Spiega tra l’altro l’insigne docente: «Per Bertarelli il cinema è un pretesto per infierire sugli intellettuali di sinistra, presi tanto sul serio, da farne un contromodello di giudizi estetici e culturali».

Chissà se sarà così chiaro anche con i suoi (s)fortunati allievi. Come replicare a tanto sapere? Mi affido a un lapidario commento a 8 e 1/2 firmato nientepopodimenoche da Alberto Arbasino: «La masturbazione di un genio». Mi dichiaro d’accordo perfino io. Almeno sulla prima parte.

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