“Succession” è arrivata ai titoli di coda: la quarta sarà anche l’ultima stagione della pluripremiata serie HBO creata da Jesse Armstrong. I fan non vedono l’ora di assistere alla feroce battaglia finale per il potere in quello che possiamo definire il ritratto infernale di una famiglia alla vigilia delle elezioni presidenziali americane. Grande protagonista ai Golden Globe e agli Emmy, la storia della famiglia Roy ha stregato tutti per i suoi intrighi e per i colpi di scena. Twist all’ordine “della puntata”, dunque, ma non solo: uno dei punti di forza di “Succession” è la sua narrazione credibile e plausibile. La serie è molto realistica ma non è una sorpresa: molti personaggi ed eventi della serie possono essere ricondotti a persone e fatti reali.
A chi si ispirano i personaggi di Succession
Tra cinismo e humor nero, “Succession” accende i riflettori sulla vita di Logan Roy, patriarca di una famiglia disastrata e chairman di una delle più importanti società a livello mondiale nel settore dell’intrattenimento e dei media. I rapporti con i quattro figli Roman, Connor, Shiv e Kendall si logorano ulteriormente quando inizia la guerra per decidere chi debba prendere il posto del padre. Da qui, via a colpi bassi, cinismo e sotterfugi di ogni tipo. In altri termini, la rappresentazione plastica di come la sete di potere possa influenzare un ristretto gruppo di persone.
Intervistato dal New Yorker, il creatore Jesse Armstrong ha affemato di essersi ispirato alle vicende di diverse famiglie dinastiche: dai Redstone ai Sulzberger, passando per gli Hearst. Ma gli spunti più importanti sono arrivati dalla famiglia Murdoch. Una famiglia patriarcale che ha le mani su un grande conglomerato mediatico, le similitudini sono lapalissiane. E ancora la struttura familiare: Rupert Murdoch ha sei figli, tre dei quali (Elisabeth, Lachlan e James) in guerra per il potere. Logan Roy ha quattro figli, anche qui tre dei quali pronti a tutto per prevalere sull’altro.
Per la famiglia Pierce, invece, gli sceneggiatori di “Succession” hanno puntato su un mix tra due famiglie editoriali: i già citati Sulzberger e i Bancroft. Un altro personaggio delineato con precisi riferimenti alla realtà è quello di Lukas Matsson, amministratore delegato miliardario della società di streaming Gojo e interpretato da Alexander Skarsgård: impossibile non notare una somiglianza con il fondatore e ad di Spotify Daniel Ek, con qualche tratto di mister Tesla Elon Musk (soprattutto per i suoi tweet).
Passando alla politica: Jeryd Mencken ha diversi tratti dell’ex presidente americano Donald Trump - a partire dall'alleanza con Logan, simile a quella del tycoon con Murdoch - mentre il senatore democratico Gil Eavis ricorda molto da vicino Bernie Sanders. Infine, un’altra citazione dalla realta: protagonista nelle prime due stagioni di “Succession”, la start-up di media digitali Vaulter è stata modellata su Vice Media.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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