Più cattivi che mai: tornano i Roy nella stagione 4 di Succession

Colpise e stupisce il ritorno in tv della saga dei Roy. Ecco perché la stagione 4 di Succession è la serie del momento e che merita di essere vista. I primi 2 episodi sono in streaming su NowTv

Più cattivi che mai: tornano i Roy nella stagione 4 di Succession

Oggi è un’impresa (quasi) impossibile muoversi nell’affollato panorama televisivo. Dall’America arrivano nel nostro Paese così tante serie tv che non è facile star dietro a tutte le novità, e ancora di più, soffermarsi sui prodotti che meritano di essere visti. In questo oceano così agitato ci sono serie tv che restano ma finiscono presto nel dimenticatoio, altre invece diventano parte integrante di quel mare in tempesta. Tra le tante, è giusto aprire una parentesi su Succession. La serie della HBO di grande successo tra critica e pubblico è tornata in Italia su Sky e NowTv, dal 3 aprile, con gli episodi inediti della stagione 4, pronta a raccontare le (nuove) dinamiche della famiglia Roy tra losche trame d’affari e dissidi tra genitori e figli. Una serie di rara bellezza che con il tempo non ha mai perso la sua verve, anzi, ha continuato a raccontare la società contemporanea senza peli sulla lingua e con tutte le sue contraddizioni. I primi due episodi – dei dieci previsti – non lasciano nulla al caso e promettono scintille. Peccato che la stagione appena iniziata sarà anche l’ultima. La notizia, che ha deluso i fan storici della serie tv, è di dominio pubblico. La decisione di scrivere la parola fine a una serie di successo ma di così gran spessore è stata una doccia fredda, ma, secondo il creatore, è stata la scelta più ovvia.

Nonostante le polemiche e la tristezza per una decisione così inaspettata, le storie di Succession non hanno (di certo) perso il loro spessore. La stagione 4 riallaccia il filo lì dove si era concluso il precedente capitolo, facendo capire come i Roy non hanno intenzione di mollare la presa e che la guerra tra padre e figli per l’egemonia nel mondo dei media è appena cominciata. Anche se lo schema si ripete con una certa insistenza, Succession non perde il suo appeal, correndo veloce nel cuore pubblico, convinto (e lo sa bene) di saper raccontare il mondo dei ricchi e tutti i loro falsi perbenismi. E ora vi spieghiamo perché anche la stagione 4 è un piccolo ma grande capolavoro della serialità degli ultimi anni e che merita di essere vista assolutamente.

Cosa succede nei primi due episodi

Il pubblico aveva lasciato Shiv, Kendall e Ronan a una rottura definitiva con Logan anche a causa del tradimento di Tom. Tutto questo senza dimenticare che la Royco sta per essere venduta a Lukas Matsson, imprenditore alquanto visionario. I nuovi episodi partano proprio da questo punto. Dicevamo che lo schema si ripete, ma al tempo stesso, si sono aperte nuove dinamiche di famiglia. Da una parte i tre fratelli si trovano più uniti che mai, decisi a fondare un proprio impero dei media; dall’altra c’è Logan che pensa al suo futuro e a come investire i soldi della vendita. Tutti, però, sono convinti di una cosa: in questo contesto così competitivo, la Pierce, azienda concorrente e liberal-progressista rispetto alla Royco, non può restare sul mercato insieme ai Roy. Una nuova battaglia si profila all’orizzonte, ancora più forte e incisiva, che mette a dura prova i magnati dei media e i loro equilibri. Ma, una volta raggiunti gli obiettivi, cosa resterà dei Roy e della loro sete di soldi e fama?

Una storia sul desiderio di potere

Nonostante sono passati più di 4 anni dal primo episodio e da quando il pubblico ha conosciuto una tra le famiglie più disfunzionali e cattive della tv, Succession non ha mai deluso le aspettative e ha sempre cercato di splendere in un contesto televisivo competitivo e in eterno movimento. I nuovi episodi confermano – ancora una volta – tutte le peculiarità di una serie tv unica nel suo genere, capace di essere sia un drama familiare teso e complesso, che una fotografia di un’America durante la sua crisi dei valori più profonda. Temi usuali, questo è certo, ma è in questa usualità che Succession ha trovato e trova ancora oggi la forza di emergere. Complice una storia fatta di dialoghi sopraffini, di forti litigi, di personaggi intensi, sfaccettati, e di una storia coinvolgente che piace e convince anche se si prende i suoi tempi per esplodere poi in proverbiali colpi di scena. Ma, più di tutti, c’è una particolarità che ha reso tale la serie tv agli occhi di tutti. All’ombra di quelle trame d’affari, di quei dissidi tra fratelli, figli e genitori, Succession brilla perché è una serie che parla con schiettezza di potere, di soldi, di fama e di lussuria e di quel modo dorato dei ricchi in cui niente è ciò che può sembrare.

Come le saghe familiari degli anni ’80

Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo,Succession rappresenta l’evoluzione (ma in meglio) di tutte le saghe familiari che hanno popolato la tv durante la prima vera golden age del mercato seriale. Lì dove la famiglia Ewing si faceva guerra a Dallas per l’egemonia sul petrolio, lì dove i Carrington lottano per dell’azienda di famiglia nella città di Denver, o lì dove i Channing si sono scontrati a Los Angeles per la direzione della loro azienda vinicola, ciò che succede ai Roy ha molti parallelismi con Dynasty, Dallas o Falcom Crest, eppure allo stesso tempo ne prende le distanze. Se nelle saghe famigliari degli anni ’80 c’erano intrighi, segreti e sotterfugi amorosi nelle storie, Succession prende tutti i classici stilemi di una soap-opera – come l’opulenza – e arricchisce il racconto con la disanima di una famiglia moderna facendo emergere, però, vizi e virtù della società di oggi, così arrivista e così falsamente perbenista. È sì una soap-opera, e questo è innegabile, ma elitaria e con grandi temi su cui discutere.

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Una critica (sagace) sul mondo di oggi

Tra i temi fondamentali che si "leggono" in Succession, primo fra tutti, è proprio la fotografia alla società dei consumi e al mondo dei media, oggi più presenti che mai in un mondo sempre più connesso. Questa immagine che esce fuori dalle vicissitudini dei Roy non è poi così edulcorata o perbenista come si vuole credere. È l’esatto opposto. La lotta per il potere e quella voglia di emergere in un contesto che non chiede né "scusa" o "permesso" sono i punti fondamentali di un ritratto opaco e oscuro del mondo che stiamo vivendo. Lì, tra le alte sfere dei più ricchi sembra tutto più facile, ma invece, è tra chi ha il potere di dominare le masse che si nota in che direzione sta andando il mondo in cui viviamo.

La stagione 4 potrebbe non essere l’ultima…

Sarà triste non vedere più una serie di questa portata ma non è detta l’ultima parola.

Da quanto è emerso da alcune dichiarazioni, pare che il creatore non ha nessuna intenzione di mollare la presa su Succession. I tempi non sono maturi ma i Roy potrebbero tornare in tv, in qualche modo. All’orizzonte si intravedono forse una serie di spin-off? È presto per dirlo ma tutto sembra essere ancora possibile.

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