“Camillagate”, “Tampongate”, “Tampaxgate”: tre nomi per uno degli aneddoti più scabrosi non solo della storia dei Windsor, ma dell’intero Novecento. Uno scandalo che rafforzò l’impatto emotivo e mediatico del triangolo amoroso composto dall’allora principe Carlo, Lady Diana e Camilla, relegando la figura di quest’ultima al ruolo di amante, sfasciafamiglie, paria, terzo incomodo che avrebbe rovinato un idillio fiabesco. La verità, come spesso accade, è più complicata di così e sfugge a facili categorizzazioni. La quinta stagione di “The Crown” ha dedicato un episodio alla vicenda, ma quanto è attendibile, dal punto di vista storico, la ricostruzione che vediamo nella serie?
Una telefonata intima
Alla fine degli anni Ottanta l’ex erede al trono Carlo e l’allora amante Camilla, entrambi ancora sposati, avrebbero avuto l’abitudine di chiamarsi tutte le sere per parlare di diversi argomenti, confidarsi e raccontarsi le reciproche vicissitudini. Durante una di queste conversazioni, avvenuta una notte del 1989, il principe Carlo rivolse a Camilla delle frasi molto piccanti: “Oh Dio. Vorrei vivere nei tuoi pantaloni. Sarebbe molto più facile”. L’amante, ridendo, rispose: “In cosa ti trasformeresti? In un paio di mutande?”. Entrambi scoppiarono a ridere, poi il principe replicò: “Oppure, Dio non voglia, in un Tampax. Che fortuna!”. Camilla andò avanti: “Sei un completo idiota. Che idea meravigliosa”. Pochi secondi dopo aggiunse: “Forse potresti trasformarti in una scatola” e Carlo chiese: “Che tipo di scatola?”. “Una scatola di Tampax”, suggerì l’amante. “Così potresti andare avanti per un po’”.
Questo è solo uno stralcio di una telefonata privata, particolare che deve essere evidenziato, registrata forse per caso da un radioamatore. Per la verità, ancora oggi, non è del tutto chiara la dinamica dei fatti, cioè come sia stato possibile intercettare la chiamata, resa pubblica nel 1993 dal Sunday Mirror e dal People. Però, ricorda il Los Angeles Times, la registrazione è saltata fuori in concomitanza con un’altra chiamata privata, fatta da Lady Diana, per cui non sarebbe da escludere “il coinvolgimento delle agenzie...di intelligence britanniche”. Durante la conversazione il principe Carlo si trovava a casa di un’amica, Anne Grosvenor, duchessa di Westminster, mentre Camilla era nella sua abitazione con i figli. Il marito, Andrew Parker Bowles, era fuori per lavoro.
Una bufera mediatica
La trascrizione della telefonata incriminata fece il giro del mondo e diversi programmi televisivi, tra cui il Saturday Night Live, la trasformarono persino in una parodia. Carlo e Camilla rimasero in silenzio, coperti di vergogna e imbarazzo e pare che l’attuale Regina consorte abbia evitato di uscire per diverse settimane. La stampa si scagliò contro la coppia, in particolare contro il primogenito della regina Elisabetta, mettendone in dubbio la credibilità, la reputazione e perfino la possibilità che, un giorno, potesse sedere sul trono d’Inghilterra.
L’Observer, citato da Vanity Fair, scrisse: “Può un uomo che per scherzo vuole diventare il Tampax della sua amante diventare, nella realtà, il re d’Inghilterra? Possono quell’uomo e la monarchia britannica sopravvivere al fatto che quei segreti privati siano diventati di dominio pubblico e diffusi in tutto il mondo?”. L’Evening Standard, sempre citato da Vanity Fair, fu altrettanto duro: “Dopo quarant’anni in cui ha provato a fare del suo meglio e dieci o quindici anni di servizio pubblico durante i quali il principe ha esternato le sue opinioni su tutto, dal giardinaggio al riscaldamento globale…deve essere sconcertante per lui prendere atto del fatto che il pubblico probabilmente, si ricorderà solo di due sue affermazioni: il paragone della proposta per modernizzare la National Gallery, definita ‘mostruoso carbonchio’ e il desiderio di reincarnarsi nel Tampax della signora Parker Bowles”.
La telefonata di Carlo e Camilla in “The Crown”
Nell’episodio “The Way Ahead” della quinta stagione di “The Crown” ii personaggio dell’erede al trono, interpretato da Dominic West e di Camilla (Olivia Williams) riprendono quasi fedelmente la trascrizione della telefonata. Eppure ci sarebbe un’eccessiva attenzione verso le frasi piccanti. Un’enfasi quasi morbosa. In proposito la biografa Sally Bedell Smith ha detto a Vanity Far che la versione integrale della telefonata era incentrata su argomenti molto più importanti, ma inevitabilmente le persone e la stampa sono state colpite solo dalle poche frasi volgari sul Tampax.
L’esperta ha evidenziato: “Mi colpisce l’ironia [della situazione] per cui mentre buona parte della serie è inventata, dai dialoghi alle scene, ci si rifugi nella ricostruzione storica quando si adatta agli scopi [della serie] denigrando la royal family”. In quella telefonata la Bedell Smith ha visto la “vulnerabilità” di Carlo e il suo bisogno di essere “rassicurato” da Camilla. Tuttavia rievocare l’episodio del “Camillagate”, pur a molti anni di distanza dall’avvenimento, potrebbe rivelarsi “potenzialmente dannoso” per i nuovi monarchi.
I più critici, poi, lamentano che la serie sarebbe arrivata su Netflix troppo presto: in fondo la regina Elisabetta è morta da circa due mesi e da altrettanto tempo Carlo è re d’Inghilterra. Un aneddoto come il “Tampaxgate”, rispolverato a così breve distanza da questi due momenti fondamentali per la storia del Regno Unito, non faciliterebbe al nuovo sovrano la strada verso la popolarità, il cuore del suo popolo.
Non è d’accordo il creatore e sceneggiatore di “The Crown”, Peter Morgan, che ha dichiarato a Entertainment Weekly: “Credo dobbiamo accettare che gli anni Novanta siano stati un momento difficile per la royal family e re Carlo quasi certamente avrà ricordi dolorosi di
quel periodo. Ma ciò non significa, con il senno di poi, che la storia sarà cattiva con lui o la monarchia. Lo show di certo non lo è…Talvolta le persone sono più indulgenti e comprensive di quanto ci aspettiamo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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