La morte di Diana, i tradimenti di Carlo e l'umiliazione di Elisabetta: cosa c'è di vero in The Crown

Su Netflix è arrivata la quinta, controversa stagione di "The Crown", che tante polemiche continua a suscitare per l'assenza di un limite tra la realtà e la fiction

La morte di Diana, i tradimenti di Carlo e l'umiliazione di Elisabetta: cosa c'è di vero in The Crown

La quinta stagione di “The Crown” copre l’arco temporale più doloroso nella storia della royal family, quello che va dal 1991 al 1997. La serie tenta di rimanere in equilibrio tra storia reale e suggestioni narrative talvolta discutibili, facendosi scudo dietro la frase “non si tratta di un documentario”. Ma è un’impresa quasi impossibile se i protagonisti delle vicende raccontate sono quasi tutti presenti e i fatti, piegati alle logiche del dramma scabroso, fanno parte di un passato legato per osmosi al presente.

La “seconda luna di miele” di Carlo e Diana

“Vogliamo dargli un assaggio della vecchia magia?”, chiede il principe Carlo. “Ma sì, mandiamoli in delirio”, risponde Lady Diana. La coppia si bacia di fronte alle telecamere. Questa è una delle scene più iconiche di “The Crown” 5, in onda su Netflix dal 9 novembre. Fa riferimento a un episodio realmente accaduto nel 1991, quando il matrimonio dei principi di Galles era a ormai un passo dal baratro, ma i due decisero di concedersi comunque una vacanza, ribattezzata “la seconda luna di miele di Carlo e Diana”, con i figli, sulla costiera amalfitana. All’epoca William e Harry avevano rispettivamente 8 e 6 anni. Tutta la famiglia si imbarcò sullo yacht Alexandra, ma quei giorni in Italia furono solo una parentesi, la quiete prima della tempesta che si scatenò il 9 dicembre 1992, con l’annuncio ufficiale della separazione tra il principe Carlo e Lady Diana.

Il Revenge Dress

“The Crown” 5 ritorna anche al fatidico 29 giugno 1994, quando il principe Carlo rilasciò un’intervista a Jonathan Dimbleby, per chiarire una volta per tutte la realtà della sua unione con la principessa del Galles e tentare di riabilitare la sua immagine, offuscata da quella della moglie. L’erede al trono confessò di essere sempre stato un marito fedele “fino a quando non si è irrimediabilmente spezzato tutto”. Diana aveva saputo in anticipo dell’intervista e reagì come nessuno si sarebbe aspettato: quella sera stessa doveva partecipare a un’importante raccolta fondi organizzata da Vanity Fair alla Serpentine Gallery di Hyde Park. Voleva farsi notare, vendicarsi della royal family e così, all’ultimo, avrebbe deciso di non indossare l’abito di Valentino già pronto optando, invece, una creazione di Christina Stambolian con profondo scollo a barca, braccia scoperte, corto fin sopra le ginocchia, nero, con spacco laterale. In un colpo solo il vestito infranse tutte le regole del protocollo e presentò a tutti la nuova, indipendente, audace Lady Diana.

L’intervista alla Bbc: anticamera del divorzio

“The Crown” 5 riporta sullo schermo anche l’intervista concessa da Lady Diana a Martin Bashir, della Bbc, il 20 novembre 1995. Circa 15 milioni di inglesi ascoltarono le confessioni della principessa, venendo a conoscenza dei suoi tradimenti e dei suoi disturbi alimentari. Quell’intervista fece storia ma il mondo avrebbe dovuto attendere circa 25 anni prima di scoprire, grazie a un’inchiesta ufficiale, che Diana era stata ingannata dal giornalista Martin Bashir, il quale non aveva esitato a manipolarla pur di ottenere il suo scoop. L’uomo le aveva presentato finte ricevute da cui risultava che alcuni membri dello staff reale la spiavano e che la tata dei suoi figli, Tiggy Legge-Bourke, aspettava un figlio di Carlo, ma aveva dovuto abortire. Dopo l’intervista la regina Elisabetta impose a Carlo e Diana di divorziare, mentre il principe William, furioso con la madre, si sarebbe rifiutato di parlarle per diversi giorni. Proprio il primogenito della principessa avrebbe auspicato che l’intervista non venisse più trasmessa, ma per gli autori di “The Crown” sarebbe “un momento chiave della quinta stagione”, poiché “indirizzò gli ultimi mesi di vita della principessa”.

“Vorrei essere il tuo tampax”

Nella quinta stagione della serie targata Netflix non manca uno degli episodi più scandalosi nella storia della famiglia reale britannica: il Tampongate. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta Carlo e Camilla, all’epoca amanti, si telefonavano ogni sera. Durante una di queste chiamate, registrate a loro insaputa e rese pubbliche nel 1993, il principe disse: “Vorrei vivere dentro i tuoi pantaloni. Sarebbe molto più facile”. Camilla replicò: “Cosa vuoi diventare, un paio di mutandine?”. L’erede al trono rilanciò: “Oppure un tampax. Che fortuna!”. Per la vergogna Camilla non avrebbe messo piede fuori di casa per tre settimane, mentre Carlo si sarebbe sentito in imbarazzo persino di fronte ai suoi collaboratori. Per la futura Regina consorte iniziò una vera e propria persecuzione: ricevette lettere minatorie, piene di insulti e nel 1994 venne aggredita nel parcheggio di un supermercato e addirittura bersagliata con dei panini.

Finzione e omissione: dalla morte di Diana al complotto contro Elisabetta II

L’incidente e la morte di Lady Diana, avvenuti il 31 agosto 1997, non sono mostrati nella serie. Non c’è il momento dello schianto contro il tredicesimo pilone del Tunnel dell’Alma, la corsa in ospedale, i tentativi di rianimare la principessa. Su questi fatti, per molti ancora oscuri in alcuni punti, i creatori di Netflix hanno deciso di sorvolare, per rispetto a una morte il cui ricordo è ancora vivo sia nella royal family sia nell’opinione pubblica mondiale. Completamente inventato, invece, sarebbe il colloquio tra il principe Carlo e l’allora premier John Major per organizzare l’abdicazione della regina Elisabetta. “Dannosa e malevola finzione”, lo ha un portavoce dell’ex primo ministro britannico.

L’amicizia fraintesa tra Filippo e Penny

Le “scene intime” tra il principe Filippo e la sua confidente di una vita Penelope Knatchbull sono diventate uno dei motivi di scandalo della quinta serie di “The Crown”. Si insinuerebbe che tra i due vi sia stata una relazione amorosa. “Spazzatura crudele”, ha commentato l’ex segretario di Elisabetta II, Dickie Arbiter. In effetti sembra davvero che tra il duca di Edimburgo e Penny Knatchbull vi sia stata solo una profonda amicizia. I due, anime affini dal punto di vista intellettuale, erano legati anche da vincoli di parentela: il marito di Penelope era il figlioccio di Filippo e il cugino di Carlo. La biografa Ingrid Seward ha messo un punto sull’intera faccenda, commentando: “C’erano l’uno per l’altra negli alti e bassi. Lui si fidava di lei incondizionatamente e lei lo adorava. Non lo ha mai tradito. Era la custode non solo dei suoi segreti, ma di quelli della famiglia”.

Accuse a Sarah Ferguson

Sarah Ferguson è stata accusata di aver collaborato con gli sceneggiatori di “The Crown” 5 dando “informazioni di base” nel ruolo di “consulente per lo spettacolo”. La duchessa di York, però, ha negato tutto e un suo portavoce ha chiarito: “La duchessa è stata in contatto con Andy Harries, produttore di The Crown, lo scorso anno, per discutere di un adattamento del suo romanzo, ‘La bussola del cuore’. Non hanno parlato di The Crown…Una simile idea è stata presentata da un amico comune, ma nessuna delle due parti l’ha portata avanti”. Tesi ribadita dalla stessa Fergie.

“Morto un sovrano se ne fa un altro”

"La famiglia reale ci ha insegnato che appena muore un sovrano se ne fa un altro”, ha dichiarato Olivia Williams, che in “The Crown” 5 interpreta Camilla, spiegando perché non avrebbe senso posticipare la serie in memoria di Elisabetta II. “È uno sceneggiato…di conforto per la gente…è diventato un punto fermo”, le fa eco Dominic West (Carlo nella serie). Gli attori si difendono dalle accuse di sensazionalismo a tutti i costi.

Imelda Staunton, che ricopre il ruolo della regina Elisabetta, non ritiene che la royal family sia così preoccupata per la messa in onda della serie: “Non mi sono mai chiesta se la [Regina] o il resto della famiglia abbiano guardato lo sceneggiato…Non credo che a [Elisabetta II] interessasse guardare una versione romanzata della sua vita”. A proposito del personaggio di Sua Maestà, l’attrice ha rivelato di essere stata colpita dalla “sua fede”, dalla “tranquillità e dalla sua capacità di rimanere immobile”.

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