Netflix punta tutto sull’effetto nostalgia: tornano in tv i Power Rangers

A trent'anni dal primo storico episodio i mitici Power Rangers indossano - di nuovo - i loro vestiti sgargianti per sconfiggere le forze del male in un film evento per i fan del franchise

Netflix punta tutto sull’effetto nostalgia: tornano in tv i Power Rangers

Chi è stato adolescente a inizio degli anni ’90 conosce molto bene i Power Rangers. Era il 28 febbraio del 1994 quando su Canale 5 e all’interno di Bim bum Bam, spazio dedicato ai più giovani, che i personaggi di proprietà della Hasbro hanno fatto la loro prima apparizione in Italia. Sono dei ragazzi comuni che frequentano un piccolo liceo americano e che, all’improvviso, sono diventati i leggendari Power Rangers. Con indosso tute aderenti dai colori dell’arcobaleno hanno combattuto strenuamente gli alieni che hanno invaso la Terra e che hanno messo in pericolo la razza umana. Da quel primo episodio e da quando negli States la serie ha fatto il suo ingresso nel 1993 sono trascorsi ben 30 anni. Il mito dei Power Rangers, però, non si è affievolito. Anzi, nel corso dell’ultimo trentennio è più forte che mai, continuando a essere uno tra i programmi per ragazzi più seguiti al mondo. E per festeggiare questo traguardo, è Netflix che si fa portavoce di una reunion che fa gola ai fan del franchise. Con il titolo Power Rangers: Una volta e per sempre, il colosso dello streaming porta in tv gli storici personaggi della prima stagione, riuniti per affrontare di nuovo la minaccia di Rita Repulsa.

Fin da quando il progetto è stato annunciato attraverso un video promozionale lo scorso 22 marzo, la notizia sui social è stata accolta molto positivamente. Tanto è vero che, ad oggi, il trailer della reunion conta più di 22mila condivisioni e più di 95mila "mi piace". Non è una serie ma bensì un film che riporta alcuni volti storici della serie originale e anche volti nuovi. Un progetto voluto fortemente dal David Yost, il primo Blue Ranger, e che finalmente diventa realtà. Il ritorno dei Rangers, però, apre una voragine sul franchise anni ’90. Tanto è vero che emergono alcuni rumor dal set di comportamenti impropri, salari da fame e accuse di omofobia.

Di cosa parla l’episodio speciale?

Dicevamo che il progetto è nato per festeggiare i trent’anni della saga e, per l’appunto, la storia riprende lì dove è finita la serie degli anni ’90. I Power Rangers (quelli che sono rimasti) sono adulti e proseguono con le loro vite. Fino a quanto la cattivissima Rita Repulsa torna sulla scena e chiede vendetta. Nel pieno di una crisi globale spetta al Blue Ranger unire di nuovo la squadra e combattere il nemico. Il tempo è passato e la stessa vecchia squadra ha preso trade diverse, ma al richiamo dell’avventura, nessuno può rinunciare. Così, in sella ai loro Dinozords e con indosso le loro tute variopinte, rispondono alla chiamata di Zordon e Alpha. Uniti come lo erano un tempo, combatto il male e salvano gli innocenti dalla minaccia di Rita e dei suoi scagnozzi. L’episodio speciale conserva lo spirito della serie tv ma, allo stesso tempo, riflette su tutti i problemi che interessano il modo di oggi.

Dai Super Sentai ai Power Rangers

La serie americana è ispirata a un celebre fanchise giapponese che è esploso nel corso degli anni ’70 – esattamente dal 1975 -. I Power Rangers, in realtà, sono i Super Sentai. Sono dei giovani ragazzi che ricevono dei poteri attraverso la magia o la tecnologia, indossano tute colorate e usano armi all’avanguardia oltre a essere bravi con le arti marziali. Combattono esseri malvagi che provengono dallo spazio profondo o da una dimensione parallela alla Terra. La struttura narrativa è molto semplice ma, ogni stagione, ha un arco narrativo che inizia e finisce. È stato il magnate Haim Saban che, durante un soggiorno a Tokyo, per puro caso, ha visto in tv uno degli episodi dei Super Sentai. Affascinato, pensò di adattare il franchise anche per il pubblico americano. Da qui sono nati i Power Rangers. Fu la Sabab Entertainment che ha prodotto le prime 10 stagioni, ovvero dal 1993 fino al 2022. Ma, successivamente, la Saban è stata acquistata dalla Disney fino a quando non è stata assorbita dalla Hasbro per un totale di 522 milioni di dollari. In totale, dei Super Sentai sono state prodotte (fino ad ora) ben 47 stagioni con storie e cast differenti. Solo due sono arrivate in Italia su reti locali sulla scia del successo della serie americana.

"Rosso, giallo e più. Rosa, nero e blu"

Fu Marco destro a intonare la sigla italiana della serie tv che divenne poi un vero e proprio cult. Qui In Italia i Power Rangers sono arrivati quasi un anno dopo il debutto in America, ma subito trovarono successo. In qualche mese, la programmazione raggiunse quella degli Stati Uniti dato che su Canale 5 gli episodi andavano in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì nella fascia pomeridiana. Con il cast originale (quello presente anche la reunion) furono prodotte ben tre stagioni. Con la seconda ci fu un cambio di rotta, soprattutto dal punto di vista dei toni della serie. Il villain di turno fu sostituito da Lord Zed che prese il posto di Rita Repulsa e gli stessi Rangers furono costretti ad amplificare le loro abilità dato che il nemico era più forte e insidioso. Nella totalità, cioè dal 1993 al 2022, sono 23 le serie che sono state realizzate sui Power Rangers. Tutte con un cast e una storia diversa, conservando però il canovaccio e i toni da commedia e dramma generazionale. Non sono andate in onda più su Canale 5, ma prima su Italia Uno, per trasferisci poi sui canali digitali terresti come Boing e Cartoon Network. Prossimamente è attesa Power Rangers Cosmic Fury che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe arrivare proprio su Netflix.

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Una saga di grande impatto nella cultura pop

Arrivare dopo trent’anni e conservare anche il proprio appeal non è facile, soprattutto per una serie dedicata ai teenager. Eppure i Power Rangers nel corso del tempo non hanno mai perso la propria identità, riuscendo a crearsi un piccolo spazio nella cultura popolare. Al di là dei gadget che sono stati immessi sul mercato, in tempi più recenti, sono state le convention a tema che hanno mantenuto alto l’interesse da parte del pubblico, sia giovane che meno giovane. A questi incontri, a cui hanno partecipato anche i personaggi storici del franchise, si è data la possibilità di conoscere più a fondo il mito dei Power Rangers, facendo intuire come non è solo una serie per ragazzini ma un prodotto di nicchia e per chi adora in particolar modo la cultura del Sol Levante. E non sono stati gli unici prodotti a essere importati nel nostro Paese. Ad esempio sulla scia dei Rangers sono stati realiazzati serie come Superhuman Samurai che apriva una parentesi sulla realtà virtuale, e ancora Masket Rider e i VR Troopers.

Chi torna e chi è assente nella reunion

Lo speciale, come abbiamo già sottolineato, sarà una vera e propria reunion degli attori che nel corso delle prime tre stagioni originarie hanno interpretato i diversi Power Rangers. Torna il Blue Ranger interpretato da David Yost, mentre Walter Emanuel Jones sarà il primo Black Ranger, affiancato da Johnny Yong Bosch che ha recitato nei panni del secondo Black Ranger. Nel cast ci saranno anche Steve Cardenas, che ha interpretato il secondo Red Ranger e Karan Ashley che ha prestato il volto al secondo Yellow Ranger. Ma non è tutto. Non ci sarà l’attore che ha interpretato il White e il Green Ranger perché morto suicida a novembre. Ed è presente Catherine Sutherland, la seconda Pink Ranger, e farà un'apparizione anche Barbara Goodson, che ha doppiato la cattiva Rita Repulsa, come Richard Horvitz, voce di Alpha 5.

Un set molto turbolento

"Vivevo in un appartamento senza mobili, dormivo sul pavimento e usavo scatole per appoggiare la tv", così l'attore David Yost ha raccontato durante un’intervista nel ricordare i primi giorni di riprese. Si dice, però, che le riprese della prima stagione sono state molto turbolente a causa di un’atmosfera tesa sul set. Gli attori hanno girato in sequenza i 60 episodi del primo arco narrativo, avevano una paga molto bassa (simile a un giovane che lavora da McDonald’s) e non avevamo nessuna assicurazione sanitaria. Questo ha spinto diversi attori a lasciare le riprese. Il Blu Ranger, ad esempio, fu sostituito a causa del suo atteggiamento poco maschile e perché non aveva appeal sul pubblico. Caso eclatante è stato quello che è accaduto a Amy Jo Jhonson, il primo Pink Ranger.

"Sono quasi morta molte volte a causa delle acrobazie improvvisate a basso budget che abbiamo eseguito", ha confessato. E ha rivelato che non è stata presa in considerazione per la reunion dato che ha chiesto un compenso troppo altro che la produzione non poteva permettersi.

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