La Serie A nel mirino della procura federale

Massimo Malpica

Nel mirino della procura federale arriva la serie A. Ieri il carosello delle audizioni ha visto arrivare dal procuratore Stefano Palazzi il portiere del Lecce Massimiliano Benassi, un nome che richiama subito alla mente Lecce-Lazio 2-4, uno dei match «attenzionati» dagli 007 della Figc e dalla procura di Bari. Per la stessa partita (l’unica giocata dal portiere, che venne peraltro espulso, la scorsa stagione, e che per quella performance è stato additato dal pentito Carlo Gervasoni) verrano ascoltati il 13 aprile i laziali Mauri e Brocchi, entrambi titolari in quel pomeriggio del 22 maggio allo stadio «Via del Mare». Se Brocchi è una sorpresa, perché il suo nome viene citato, storpiato, solo a pagina 11 del verbale dell’ex calciatore Alessandro Zamperini, già arrestato dalla procura di Cremona, l’audizione di Mauri era scontata, anche se lo stesso Zamperini ha negato il suo coinvolgimento nella combine di Lecce-Lazio, combine che per i magistrati è indiscutibilmente provata. Sia Brocchi che Mauri, peraltro, oltre alla maglia biancoceleste condividono anche la vicinanza con Zamperini, con il quale spesso sono in vacanza a Formentera, insieme ad altri «piedi noti» come Inzaghi e Vieri.
Tornando a Mauri, del centrocampista laziale parla anche l’ex difensore della Cremonese Gervasoni. A suo dire, Mauri era coinvolto anche nella presunta combine di Lazio-Genoa (finita 2-4) perché gli era stato riferito da Almir Gegic, il referente degli «zingari», che per questo match si sarebbe messo in moto proprio Zamperini. Stessa partita al centro dell’audizione del 12 aprile degli ex genoani Dario Dainelli (ora al Chievo) e Omar Milanetto (Padova), quest’ultimo atteso da Palazzi per replicare a Gervasoni che lo indica con «altri genoani» come riferimento degli «zingari» per aggiustare quel risultato. Ancora intorno a Lazio-Genoa gli inquirenti hanno riscontrato la presenza a Formello (dove la Lazio si allena) di due scommettitori, lo sloveno Viktor Kondic e il thailandese Thamrog Prachum. Non è ancora in calendario, invece, l’audizione di Giuseppe Sculli, l’anno scorso alla Lazio dove era arrivato proprio dal Grifone. Il «latitante del calciosporco» Ilievski, intervistato da Repubblica (salvo poi smentirsi alle telecamere di Agorà), lo tira in ballo per la combine: «Lazio-Genoa l’ha fatta Sculli, non Mauri, Sculli con gli amici suoi di Genova, al cento per cento». Prima di queste audizioni, il 3 aprile, la procura federale si occuperà di Bari e Chievo, coinvolte sia per lo scontro diretto (1-2 per i veneti) che per altre gare.
Ma proprio da Bari (a brevissimo) e da Cremona (dopo Pasqua) sono attese clamorose novità. La procura del capoluogo pugliese ha anche stoppato l’intenzione dei «federali» di ascoltare l’ex biancorosso Andrea Masiello, che si era proposto come «pentito» e vittima del sistema, ma la cui posizione è stata aggravata dalle dichiarazioni di altri protagonisti dello scandalo. Sorprende anche per questo l’improvvisa accelerazione della procura federale, che annuncia deferimenti in due tranche, tra la fine di aprile e l’estate. Con le indagini ordinarie ancora in piena evoluzione, gli 007 Figc rischiano di bissare l’infelice esperienza della prima «calciopoli», quella che dal punto di vista sportivo colpì solo alcune squadre - Juve, Lazio e Fiorentina su tutte - quando gli esiti delle indagini penali avrebbero dimostrato un sistema molto più ampio.

Dove tutti, o quasi, chiacchieravano con arbitri e designatori. Intanto si sono costituiti ieri i croati Vinko Saka e Alija Ribic. Per i due «zingari», latitanti da giugno, sabato è in programma l’interrogatorio di garanzia con il gip di Cremona.

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