La seta come l’oro alla corte dei Visconti

MOSTRA Una eccezionale raccolta di manufatti ricostruisce la storia dell’industria serica locale

La universalmente riconosciuta vocazione del Museo Poldi Pezzoli di Milano è occuparsi dello studio e della valorizzazione di pittura, scultura, mobili, oggetti di pregio, che si sono conservati nel tempo, frutto anche di importanti donazioni. Un patrimonio costituito da oltre millecento manufatti; una storia che cominciata nell’Ottocento con il primo direttore Giuseppe Bertini, esperto collezionista e ricercatore di arazzi, tessuti, pizzi, tappeti e ricami. In via Manzoni 12, fino al 21 febbraio 2010 (info: 02-7742161) si potranno scoprire segreti e tecnologia alla corte dei Visconti e degli Sforza con la mostra «Seta, oro, cremisi», realizzata da Chiara Buss, direttore del dipartimento Arti Applicate Isal (Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda) e da Annalisa Zanni, direttore del Museo, con il contributo di Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano, Camera della Moda, Camera di Commercio, Lanificio Barberis Canonico, Cariplo, Banca Regionale Europea, Confindustria e Camera di Commercio di Como, con il patrocinio del ministero per i Beni Culturali. La mostra è accompagnata da un ricco catalogo di Silvana Editoriale. Ma entriamo nella storia di questi manufatti. Era il 1442 quando a Milano, alla corte di Filippo Maria Visconti, arrivarono due «setajoli» da Firenze e da Genova per incrementare la lavorazione della seta, conclamando una tradizione che ancora oggi rappresenta un segno del gusto italiano nel mondo. Cinque secoli più tardi la mostra «Seta, oro, cremisi» illustra la straordinaria produzione artistica legata a questa storica industria e alla sue sorprendenti innovazioni tecnologiche. Attraverso una cinquantina di preziose opere, raffinati velluti a disegno, damaschi e lampassi, per lo più broccati con oro e argento, ricami in seta con oro e perle, carte da gioco, preziosi codici miniati, oreficierie e dipinti, si può comprendere l’intreccio tra le arti suntuarie che hanno caratterizzato la produzione milanese e lo sviluppo di una nuova attività tessile che, per la complessità e per la rapidità della crescita (circa 40 anni), ha raggiunto ineguagliabili vertici di qualità, portando Milano e la Lombardia al primo posto nella storia mondiale della tessitura serica. Tra i protagonisti di questa evoluzione è il cremisi, sostanza colorante derivante dalla conchiglia, che nelle sue innumerevoli tonalità, dall’arancio al bruno, domina le sale espositive, esaltando il gusto raffinato dei setaioli milanesi.

Le conchiglie, di provenienza orientale o mediterranea, sono sempre state al centro di serrate trattative commerciali, da Bagdad alle coste del Mar Nero. Non va dimenticato il ruolo primario sostenuto in questo campo dalla manodopera femminile, sia per la filatura della seta sia per quella dell’oro.

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