Si accendono gli Us Open Tutti contro Federer e Nadal

Lea Pericoli

Oggi prendono il via a New York gli Us Open, quarta prova del Grande Slam, torneo affollato, rumoroso, difficile, che qualcuno ha definito il più terrificante «barbecue del mondo». Si comincia la mattina e si finisce alle due di notte. Il clima può essere umido e torrido o fresco e ventoso, dipende dalla fortuna che il giocatore ha nell’orario di gioco. «L’altra faccia della terra rispetto a Wimbledon», diceva Bjorn Borg, che non fu mai capace di dominare tanti elementi ostili. Quello di Flushing Meadows fu l’unico trono negato al dominatore del tennis negli anni Settanta. Gli Us Open si svolgono a stagione avanzata. Sono l’ultima tappa importante anche se poi segue l’autunno con i tornei indoor e il Master di Shanghai. A New York, come a Parigi e a Wimbledon, le prime due teste di serie sono, nell’ordine, lo svizzero Federer e lo spagnolo Nadal. Ci si domanda se i due protagonisti del 2006 riusciranno a mettere in scena l’atto finale anche nella Grande Mela. L’imbattibilità di Federer a metà luglio è crollata per colpa di un’«umanità» ritrovata. Il Divino Roger, contro Murray, all’improvviso è diventato falloso, irrascibile e fragile. La stessa sindrome ha scosso l’infallibilità di Nadal, che di schianto ha ceduto a Ferrero. Così la finale di Cincinnati è stata giocata da due fantasmi: Andy Roddick e Juan Carlos Ferrero. Due campioni in caduta libera. Due ex numeri 1. Roddick aveva vinto Flushing Meadows in finale proprio con Ferrero nel 2003. Lo spagnolo, in quello stesso anno, aveva conquistato Roland Garros. Per affrontare gli Us Open Roddick ha chiesto aiuto a Jimmy Connors, che ricomparirà a New York in veste di coach.
Le teste di serie nella parte alta del draw sono Federer, Bjorkman, Gaudio, Ferrero, Berdych (pericolosissimo ceko), Tursunov, Calleri, Blake, Nalbandian, Rochus, Ginepri, Haas, Gonzalez, Murray, Vliegen, Davydenko. Nella parte bassa Nadal, Monfils, Acasuso, Nieminen, Ferrer, Hrbaty, Chela, Robredo, Ljubicic (altro ottimo candidato), Gasquet, Djokovic, Hewitt, Roddick, Verdasco, Grosjeanh, Baghdatis. Gli azzurri (che il 22-24 settembre giocheranno la Coppa Davis in trasferta contro la Spagna) sono stati sorteggiati come segue: Seppi-Gaudio, Starace-Okun, Di Mauro-Melzer per giocare con Murray, Bracciali-Simon per affrontare Gasquet, Sanguinetti-Massu per incontrare Hrbaty. Volandri contro il qualificato tedesco Benjamin Becker, per dirigersi contro Grosjean.
La grande impresa sportiva, salvo ripensamenti, verrà tentata da Andre Agassi. Il vecchio «Kid di Las Vegas» si è iscritto e ritirato alla vigilia degli ultimi due tornei. Ma questa volta sembra deciso a riprovare. Io avrei preferito vederlo scendere in campo vestito in borghese, come fece a suo tempo Pete Sampras, tra due ali di campioni, acclamato da 20.000 spettatori, per l’ultimo saluto ai suoi fans. Agassi dovrebbe invece battersi con Pavel per incontrare Baghdatis. Qualche parola va infine spesa in favore di due desaparecidos: il primo è l’argentino Guillermo Coria che nel 2006 ha perso al primo turno per sette volte consecutive.

Il secondo è Marat Safin (vincitore degli Us Open nel 2000 e degli Australian Open nel 2005), che ora è scivolato alla posizione n. 104 del ranking. Coria ci riprova giocando con Sweeting (al via grazie a una wild card), Safin contro Vik.

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