Si torna a Verne: un dirigibile in cielo potrà smistare il traffico dei passeggeri

Fantascientifico progetto dell'Università di Reggio Emilia e Modena che mira a rivoluzionare lo stesso concetto di traffico aereo. Una stazione «hub» a forma di fiore, contenuta in un dirigibile («Maat»), situata sui nodi intermodali di trasporto pubblico verrebbe rifornita di passeggeri da agili navette

L'aviazione tornerà a Jules Verne? Un dirigibile sospeso in aria potrebbe rivoluzionare il traffico aereo come lo conosciamo fino ad oggi. È l'avveniristico progetto «Maat», coordinato dal dipartimento scienze e metodi dell'ingegneria dell'università di Modena e Reggio Emilia e finanziato nell'ambito del settimo programma quadro di ricerca europeo. Se ne discuterà per tre giorni a Reggio Emilia, in un convegno che vedrà protagonisti tutti i ricercatori coinvolti e che sarà aperto domani dall'assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri, dal sindaco Graziano Delrio e dalla presidente della Provincia Sonia Masini.
L'idea alla base di «Maat» sembra uscita direttamente da un libro di fantascienza: «Con questo progetto viene rivoluzionato il concetto di trasporto aereo, fino ad ora effettuato da limitati punti a terra», spiega Antonio Dumas, professore di fisica tecnica a Ingegneria a Reggio Emilia. Il dirigibile «sarà, infatti, collegato a più dirigibili che, come navette rifornitrici, trasportano persone e merci da e verso terra costituendo l'anello di congiunzione tra il dirigibile e la Terra: un concetto innovativo di hub aeroportuale». Il tutto a emissioni zero.


Simile a un fiore, la parte centrale di «Maat» sarà in grado di restare in quota per lungo tempo, mentre sei «petali esterni saliranno e scenderanno per garantire i collegamenti a terra. Il dirigibile sarà posizionabile vicino ai grandi nodi intermodali di trasporto pubblico, in vicinanza dei centri-città e all'interno di insediamenti industriali.

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