Sindaco di Palermo, Cardinale sbarra la strada a Orlando

Marianna Bartoccelli

nostro inviato a Palermo

Non ha dubbi Salvatore Cardinale, coordinatore regionale della Margherita: «Sarà Rita Borsellino a guidare l'opposizione in Sicilia». Appena due giorni fa, a urne appena chiuse, aveva suggerito l'ipotesi che potesse diventare il futuro candidato sindaco di Palermo. Ma dopo il categorico no della stessa «Rita», come ormai tutti chiamano la sorella del giudice Borsellino che ha perso la sfida alle regionali con Totò Cuffaro e probabilmente dopo le doppie telefonate di Prodi e Rutelli che le hanno garantito la leadership dell'opposizione, l'ex-ministro alle Comunicazioni dei governi D'Alema e Amato, si è allineato.
Onorevole Cardinale, a risultati noti le è venuta la tentazione di dire «l'avevo detto io» visto che il suo partito alle primarie ha schierato Ferdinando Latteri contro la Borsellino?
«Ero convinto che per spostare qualcosa in Sicilia fosse necessaria una candidatura liberale riformista e soprattutto moderata. Ma le primarie hanno deciso diversamente. Da quel momento non abbiamo avuto esitazioni e devo dare atto a Rita di aver consentito alla nostra coalizione di prendere il massimo possibile. Alla fine i risultati ci dicono che è stata una scelta indovinata e non c'è stata alcuna deriva di estrema sinistra come temevamo».
Ma comunque avete perso. E di dieci punti.
«Questo non era difficile prevederlo. Potevamo sperare in uno scatto della Borsellino che superasse di dieci punti la coalizione. Troppi. È stata una buona affermazione e siamo rimasti piacevolmente sorpresi del forte recupero dei Ds. Anche per noi è andata bene, in un’elezione difficilissima dove vige il doppio sbarramento del 5% a livello regionale che diventa del 20 in alcune province. Una legge che non dà diritto di tribuna ai partiti minori e contro cui abbiamo fatto un referendum purtroppo perso».
Una legge che alla fine vi ha favorito se adesso all'Ars, tranne 4 deputati della Rosa nel pugno e Verdi, ci siete soltanto voi e i Ds. Insomma si può dire che in Sicilia l'opposizione è del solo futuro partito democratico.
«Possiamo dire che sperimenteremo se e come funziona il nuovo partito. Oggi siamo al 27%, abbiamo visto alle politiche che molti votano l’Ulivo più che i partiti singoli. Possiamo puntare al 30% e io lavorerò per questo».
Molti, tra i sostenitori della Borsellino, accusano Ds e Margherita di non aver dato il sostegno nazionale che serviva e che è mancato anche quello del governo Prodi. Esistono sondaggi che danno un calo del 5% alla notizia del mancato ministro siciliano.
«Sciocchezze, tutti i leader sono venuti in Sicilia a far campagna elettorale. Per quanto riguarda il governo, forse si è guardato molto al programma e agli equilibri tra i partiti. Se ci fosse stato più tempo si poteva dimostrare che anche senza ministri siciliani il programma di Prodi guarda al Sud con particolare attenzione. Per esempio ha già proposto la fiscalità di vantaggio».
Ma è già stata ottenuta da Lombardo che aveva condizionato la sua permanenza nella Cdl proprio a questo obiettivo...
«Sono modalità diverse. Comunque devo dare atto a Lombardo, di cui sono stato e sono amico, che ha fatto un'operazione intelligente. Ha riportato dentro il Polo i voti in uscita».
A proposito di Lombardo: adesso dovete affrontare la scadenza referendaria sul federalismo. Pensa che in Sicilia sarete sconfitti e vincerà il sì?
«Spero di no. Mi stupisce che Lombardo possa essere favorevole a questa riforma che penalizza la Sicilia e le regioni più povere, perché manca il principio fondamentale della sussidiarietà. Cioè dello Stato che interviene nelle regioni più povere. Con la devoluzione ci scaricano la scuola e la sanità. La Sicilia non è in grado di sostenere questo peso. Io sono stato un democristiano di ferro e so bene che l'autonomia siciliana è stata realizzata per unire e non per dividere, per bloccare la tentazione separatista. Questa riforma va in un'altra direzione».
Tornando alla Borsellino, la sostenete come leader dell'opposizione o pensate di mandarla a fare il sindaco il prossimo anno per stoppare l’intenzione di Leoluca Orlando di tornare a governare Palermo?
«Sia chiaro che noi sosteniamo la Borsellino come leader dell'opposizione. Per quanto riguarda la corsa a sindaco di Palermo, Orlando ha già detto che parteciperà alle primarie. Non lo possiamo certo fermare, quindi vedremo. Comunque Orlando non è un candidato della Margherita perché ormai sta nell'Idv con Di Pietro».
Mi sembra che lei sia per una linea dialogante con il governo regionale mentre la Borsellino continua a rimarcare le differenze con Cuffaro e ne prende le distanze.


«Sono certo che troveremo il modo di condurre un'opposizione costruttiva, che sappia valutare ogni singola situazione e che sia capace di fare buone leggi. Senza mischiare le carte e vigilando sull'azione di governo. Siamo all'opposizione e lì rimaniamo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica