Sindaco in rivolta: "Portano qui i profughi senza dirmi nulla"

Il primo cittadino di Borno non sapeva nulla dei profughi in arrivo: "Dietro ci sono speculazioni"

Sindaco in rivolta: "Portano qui i profughi senza dirmi nulla"

"Non sono stata coinvolta in nulla". Vera Magnolini, sindaco del comune di Borno nel Bresciano, non ci sta. Nella lista di paesi disposti ad accogliere i migranti la prefettura ha inserito anche il suo comune. Ma lei non ne sapeva nulla e non era stata coinvolta.

"È impensabile che dalla sera alla mattina - dice il sindaco a Teleboario - senza coinvolgere il sindaco, le forze dell'ordine o l'Asl si permettano di pubblicare queste notizie". L'indignazione è tanta, e si capisce. Non tanto e non solo perché il primo cittadino era all'oscuro dell'arrivo di 30 profughi nel territorio del suo paese, ma anche perché lei tutti quei migranti non li vuole e non li può accettare. "Non sono disposta ad accettare - aggiunge la Magnolini - così tanti profughi in un contesto con meno di 3.000 abitanti".

Non è solo questo il problema. Perché al momento non è nota la struttura alberghiera che si è dichiarata disponibile all'accoglienza senza coinvolgere le autorità cittadine.

"Non siamo riusciti a scoprire quale sia la struttura - afferma - ma voglio capire se dietro ci sono speculazioni: chi non sarebbe invogliato dai 38 euro al giorno, per trenta persone, che in totale fanno più 30.000 euro al mese".

Un business remunerativo. Portato avanti sulla pelle dei cittadini e alle spalle del sindaco. Che non sapeva nulla.

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