E rispunta il nome di Antonio Ingroia, magistrato militante e partigiano della Costituzione. La sinistra (e non solo) non fa che continuare a corteggiarlo in vista delle elezioni comunali a Palermo. Lo vorrebbero sulla poltrona di sindaco. Per ora, però, il suo nome è solo un brusio. Non c’è dubbio che, all’indomani della Epifania, ammesso che nel frattempo non si sia definita una candidatura espressione dell’alleanza tra Pd, Terzo Polo e Mpa, il centrosinistra siciliano si siederà intorno a un tavolo per trovare il candidato. Ma a sparigliare i giochi della politica è stata l'ipotesi, lanciata quasi per caso dal giornalista Antonio Lo Verde durante un incontro a Castellana Sicula, di un ticket tra Ingroia e Vittorio Sgarbi. "Potremmo essere credibili - spiega il sindaco di Salemi al Giornale.it - perché il capoluogo siciliano avrebbe un uomo d'ordine che si occupa di arrestare i criminali e un uomo di cultura che si occupa dei monumenti". Insomma, la pars destruens e la pars costruens.
Chiacchierando con i giornalisti sulle alleanze e sulla scelta del candidato per le amministrative di Palermo, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha spiegato che, qualora dovesse scegliere il candidato all’interno del partito, punterebbe su Francesco Musotto, ma, se dovesse scegliere un tecnico, penserebbe a Russo, Chinnici, Armao e Marino, tutti assessori tecnici della Giunta regionale. Ma a sinistra c'è, invece, chi punta molto sul nome di Ingroia. Candidatura che circola ormai da alcune settimane. Lo stesso Lombardo ha ammesso se ne era parlato un mese fa. A suo tempo l’interessato aveva escluso ogni volontà di candidatura. Eppure il nome è tornato alla ribalta: "Per me è una ipotesi gradita perché è una persona molto affidabile". Il 27 dicembre Ingroia si confronterà proprio con Sgarbi a Casa Minutella, la trasmissione di Massimo Minutella. L'idea di un ticket tra il magistrato e lo storico dell'arte è nata qualche mese fa da una provocazione di Lo Verde. Per ora resta nell'incubatrice. Vittorio Sgarbi ci tiene subito a sottolineare che è da sempre un garantista e che "non c'è nulla di più grave di punire un innocente". Ma l'ipotesi di lavorare con Ingroia gli piace. Anche se, avverte lo stesso Sgarbi, dovranno prima valutare l'opportunità di diventare sindaci di una città come Palermo.
Per quanto riguarda le alleanze, Lombardo prova a gettare acqua sul fuoco. Domenica scorsa i finiani avevano, infatti, ricordato al leader del Mpa di non essere subalterni ai democratici. A questo Lombardo risponderà venerdì: "Ai congressi i toni si alzano perché bisogna entusiasmare i partecipanti e a volte si va sopra le righe". Tuttavia, sulla vicenda di Fabrizio Ferrandelli, censurato dal suo partito, l’Idv, perché aveva provato a porsi in alternativa alla candidatura di Leoluca Orlando, Lombardo ha parlato di "polemica assurda".
In realtà, il dato che emerge dal quadro siciliano è quello di un centrosinistra nettamente spaccato dalle lotte interne. E', insomma, l'ennesima dimostrazione che l'esperienza della grande ammucchiata che unisce i centristi ai democratici è fallimentare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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