LA SINISTRA SBRISOLONA

E meno male che era Pasquetta. L’uovo sodo sarà andato di traverso a Veltroni: da una parte Di Pietro che strepita, dall’altra i radicali che si lamentano. Uno che si sente escluso dal ministero della Giustizia, gli altri che si sentono esclusi dalla campagna elettorale. «Incomprensibile», «sfaticati», «parassiti»: volano parole più grosse della torta pasqualina. E forse persino più indigeste.
E pensare che Walter va in giro ripetendo a tutti la favola dello schieramento unito. È l’unica sua arma, la sfodera come Cicciolina ai suoi tempi sfoderava il décolleté. Ogni volta che gli chiedono: «Perché tu pensi di riuscire in quello che non è riuscito a Prodi», lui scodella la risposta pronto-uso: «Perché ho scaricato gli alleati riottosi», dice. Sicuro: Pd, c’est plus facile. Come l’aperitivo analcolico.
Ma le bugie hanno le gambe corte. E anche se vanno in pullman non arrivano lontano. Basta l’aria del merendino per dissolvere l’ultima illusione: partito coeso? Per carità: nel centrosinistra è rissa continua.
Di Pietro, ormai, pare stia facendo la corsa per conto suo. L’ex pm, con il suo infallibile fiuto, deve aver capito che tira aria di sconfitta. «Che c’azzecco io col Pd?», avrà meditato. E col piffero di Montenero che scioglierà davvero la sua Italia dei Valori nel Partito Democratico. Chi glielo fa fare? Meglio distinguersi, prendere più voti che può e poi ricontrattare la giusta mercede (occhio proto: mercede, senza s).
I radicali, dal canto loro, sono i Calimero della compagnia. Li hanno presi a bordo, ma li tollerano a mala pena: niente Tv, niente comizi, niente iniziative comuni. Li tengono nascosti come parenti impresentabili. Del resto appena alzano la voce, i teodem insorgono. Che devono fare? Prima lo sciopero di Pannella, ora la protesta della Bonino. Tra un po’ per farsi notare si arrampicheranno sul parabrezza del pullman aggrappandosi ai tergicristalli. Alla faccia della coesione.
Non è uno spettacolo edificante. Però è la realtà. Resta da capire come potrà Veltroni continuare a propugnare per l’Italia la sua favoletta dello schieramento unito. Al confronto, quasi meglio Prodi: lui, è vero, faticava a tenere a bada gli alleati.

Ma erano una dozzina, ed erano al governo. Walter non riesce a tenerne insieme due in campagna elettorale. Che brutto merendino: al centrosinistra, ormai, di sodo non sono rimaste nemmeno le uova. Al massimo, gli avran servito un po’ di torta sbrisolona.

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