«Un sistema per aiutare gli amici. E gli amici degli amici»

Un anno fa di questi tempi il Mattino faceva ogni giorno il bollettino di una città sommersa dai rifiuti. La prima pagina di ieri fa tornare la memoria ad allora: «Una voragine amministrativa senza fondo». L’ultimo scandalo si chiama Affittopoli. «Ma negli ultimi mesi – ricorda il direttore Mario Orfeo – l’elenco delle disfunzioni di Regione, Provincia e Comune si è allungato a dismisura: dal coinvolgimento di mezza giunta comunale nell’inchiesta Global Service, al buco da centinaia di milioni di euro della sanità. Fino all’ultimo spreco della Provincia, che ha appena stanziato 40mila euro per finanziare un corso antistress per i dirigenti pubblici».
Da Bassolino alla Iervolino, però, i vostri amministratori sono ancora al loro posto.
«I leader del centrosinistra hanno pure provato a farli dimettere, ma non ci sono riusciti. Né Prodi né Veltroni avevano un potere politico sufficiente per affrontare il sistema di potere campano. A Roma Veltroni è riuscito a guidare il Pd per pochi mesi, Bassolino a Napoli governa da 15 anni. Nel frattempo, in città l’opposizione è stata troppo a lungo rinunciataria e mal organizzata».
E così arriviamo all’ultima notizia: mentre i conti sono sempre più in rosso, la Regione non sfrutta un patrimonio immobiliare da oltre mezzo miliardo di euro.
«Un patrimonio che potrebbe rendere decine di milioni di euro all’anno. Se non rende praticamente nulla è per due motivi. In parte, perché si preferisce garantire affitti irrisori ai soliti politici, magistrati, amici e amici degli amici. In parte, perché nessuno si è mai preso la briga di amministrare questo patrimonio. Stamattina, per esempio, abbiamo scoperto che la Regione è proprietaria pure di un magnifico castello vicino a Tivoli, da anni completamente abbandonato. Lo scandalo più grave è proprio questo: la negligenza».
Non pensa che di questa vicenda dovrebbe occuparsi anche la magistratura?
«Fare il giudice non è il mio mestiere. Però mi sembra che negli ultimi anni la magistratura napoletana si sia dedicata più a vicende ad alto impatto mediatico e poi rivelatesi dei flop clamorosi – penso al caso Berlusconi-Saccà – che a indagare sul vero sistema di potere bloccato, dove sempre gli stessi gestiscono la città e vincono tutti gli appalti. Riguardo alla vicenda degli affitti, mi sembra che gli articoli di giornale di questi giorni siano sufficientemente chiari perché si decida o no se fare qualcosa».
Di scandalo in scandalo, non teme un riflusso di antimeridionalismo? Molti al Sud di questi tempi vedono con preoccupazione il federalismo fiscale.
«No, non è questo che mi preoccupa. Il governo ha risolto un’emergenza rifiuti che durava da 15 anni, e ha appena stanziato un fondo importante per le grandi opere, concentrate soprattutto nel Mezzogiorno.

In più, io sono convinto che il federalismo fiscale può rappresentare una mano tesa verso il Meridione. Se introdotto con i giusti contrappesi, può diventare lo stimolo perché Napoli, e tutto il Sud, finalmente riescano a rialzarsi in piedi. Sulle proprie gambe».

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