«Le società di calcio paghino di tasca propria le forze dell'ordine negli stadi»

Proposta di legge bipartisan alla Camera: ogni domenica lo Stato impiega migliaia di agenti sottratti al contrasto della criminalità nelle strade, spetta alle squadre la responsabilità di vigilare soprattutto all'esterno degli impianti

Sicurezza negli stadi e costi per la collettività, in tempi di austerity la provocazione è bipartisan: siano le società di calcio a farsi carico dei costi di impiego delle forze dell'ordine in occasione delle partite di calcio.
È quanto prevede una proposta di legge, di cui è primo firmatario il parlamentare del Pdl Claudio Barbaro, sostenuta da una trentina deputati di maggioranza e opposizione. «Se da un lato - spiega l'esponente del centrodestra - si registrano evidenti progressi nel contrasto agli episodi di violenza all'interno degli stadi in virtù delle misure adottate con il decreto del Viminale del 2005, altrettanto non si può dire per quanto avviene al di fuori degli stadi, dove la violenza continua ad essere presente». Un fenomeno, osserva Barbaro, «che ogni domenica obbliga lo Stato ad impiegare migliaia di agenti delle forze dell'ordine, che rischiano la propria vita di fronte a compensi inadeguati e che contemporaneamente vengono sottratti ai loro compiti di contrasto della criminalità e difesa dei cittadini».
Il numero e l'impiego degli agenti, secondo la proposta di legge, sarà comunque stabilito dalle autorità competenti, ma l'idea di coinvolgere le società di calcio nella copertura delle spese per la tutela dell'ordine pubblico all'esterno degli impianti sportivi «rientra nell'ottica di una maggiore responsabilizzazione delle società organizzatrici di competizioni sportive».

«Un elemento propedeutico - sottolineano i firmatari - a quel processo di privatizzazione degli stadi italiani cui dovremmo guardare con maggiore attenzione, anche con lo scopo di liberare la consistente quantità di fondi destinata oggi al mantenimento degli impianti sportivi pubblici e alla sicurezza delle competizioni».
Stanziamenti che potrebbero inoltre essere impiegati, sostengono ancora i promotori, per lo sviluppo delle strutture per lo sport di base. All'iter parlamentare l'ardua sentenza sul provvedimento.

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