In Europa, la gestione degli studenti musulmani durante il Ramadan sta creando alcune criticità ma solo in Italia si è arrivati a proporre la chiusura in toto di una scuola per il giorno in cui si celebra la fine del mese sacro. L'ufficio scolastico regionale della Lombardia ha richiamato il dirigente scolastico di Pioltello a causa di irregolarità nella delibera ma, intanto, il caso è stato sollevato. Non esistono, nel 2024, iniziative simili in altri Paesi europei, dove comunque non mancano le criticità e tentativi di gestione scomposta in nome di un principio supposto di uguaglianza che, in questi casi, hanno causato forti e vibranti polemiche.
In Germania, da un lato c'è la gestione illuminata dello Stato di Baden-Württemberg, il cui capoluogo è Stoccarda, in cui è stata prevista una speciale deroga solo per gli studenti musulmani, che sono stati esentati dal frequentare le lezioni il 10 aprile. Nonostante una percentuale elevata di giovani che seguono la religione di Maometto, nessuna scuola sospenderà le sue attività in toto ma solo gli studenti interessati potranno avere quel giorno di festa. Ma anche in Germania la gestione del Ramadan ha un lato scuro, che è rappresentato da una scuola primaria di Francoforte, dove le insegnanti di una quinta elementare hanno impedito ai bimbi di bere in aula per rispetto ai loro 3 compagni musulmani.
Una decisione che ha sollevato un nugolo di polemiche nella città in cui le strade sono state addobbate con le luminarie dedicate al Ramadan. Ma questa non è una scelta isolata, perché spostandosi nei Paesi Bassi si ritrova un'altra situazione simile, anche se applicata a un istituto superiore. Il college Meeuwse Acker di Nijmegen ha inviato una comunicazione via mail agli studenti coinvolti in una gita scolastica, informandoli che durante il tragitto in autobus non sarebbe stato consentito loro di bere o di mangiare, nel rispetto degli studenti musulmani.
Per quanto la richiesta sia rivolta a studenti adulti, in procinto di raggiungere il diploma, la richiesta appare comunque figlia di un'integrazione non sostenibile. La stessa comunità musulmana nederlandese ha bollato come "assurda" questa richiesta, invitando i non musulmani a comportarsi normalmente. Tuttavia, ciò sul quale molti esperti stanno ponendo l'accento è la sempre più frequente tendenza dei bambini a digiuno, anche se questo risulta essere obbligatorio non prima dei 14 anni. In Austria, diverse scuole hanno avviato una campagna di sensibilizzazione mettendo in guardia sui rischi del digiuno nei bambini.
Sempre più spesso si verificano svenimenti per disidratazione durante le lezioni o per cali di zuccheri. Per non parlare dell'impossibilità di concentrarsi sulle lezioni a causa del digiuno. Bernd Ridwan Bauknecht, insegnante di cultura islamica alla Elisabeth-Selbert-Gesamtschule nel distretto di Bad Godesberg di Bonn boccia su tutta la linea i tentativi delle scuole di "agevolare" gli studenti musulmani durante il Ramadan. "La sfida è proprio quella di svolgere questa vita quotidiana nella consapevolezza del digiuno", ha spiegato. Un approccio pragmatico alle rinunce imposte dal Ramadan arriva dalla Francia.
La laicità delle scuole impedisce qualunque iniziativa in favore degli studenti musulmani ma gli stessi sostengono il principio del buon senso. La scuola è un obbligo e, come tale, non si possono sottrarre. Per questa ragione non esitano a rompere il digiuno se questo si rivela deleterio per lo studio.
"Ho l'acqua in caso di bisogno e, se vedo che non ne posso più, bevo", ha spiegato un 11enne ai media locali. E non ci sono rimostranze per chiusure o trattamenti speciali nelle scuole francesi: "Non possono adattarsi a tutti perché non ci sono solo musulmani in classe".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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