"È irregolare". La scuola di Pioltello non poteva deliberare la chiusura per il Ramadan

Il consiglio di istituto della scuola di Pioltello non poteva decidere la chiusura del prossimo 10 aprile in occasione del Ramadan: questa la pronuncia dell'ufficio regionale scolastico della Lombardia

Immagine di repertorio
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L'ufficio regionale scolastico per la Lombardia ha chiuso, probabilmente definitivamente, il caso della scuola di Pioltello, per la quale il consiglio di istituto, in ragione di una elevata percentuale di stranieri, aveva deliberato la sospensione delle lezioni il prossimo 10 aprile. Non un giorno qualunque ma quello in cui i seguaci dell'Islam celebrano la fine del Ramadan. "Sulla base delle risultanze dell'accertamento ispettivo disposto dall'Usr per la Lombardia, sono state evidenziate talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d'istituto", si legge nel comunicato diffuso dall'Usr.

Nei giorni scorsi, il preside dell'istituto comprensivo aveva giustificato la delibera del consiglio con una circostanza di fatto, in base alla quale la scuola sarebbe comunque stata quasi vuota in quel giorno. Questo in ragione di una percentuale di studenti di fede musulmana che si aggira attorno al 40%. Ma questa non sembra essere una ragione valida per procedere con la sospensione delle lezioni, pertanto il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale ha "invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell'azione amministrativa della scuola, a valutare la disapplicazione della delibera". Nella nota, quindi, si rimanda alla "possibilità dell'annullamento in autotutela da parte dello stesso Consiglio d'istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia".

Solo poche ore fa il ministro Giuseppe Valditara ha sottolineato come in quell'istituto siano stati registrati "risultati formativi che sono enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda". In particolare, le competenze deboli in italiano sono, al termine della scuola media, al 50.5%, ben al di sopra di quelli che sono i risultati di riferimento regionali, che si attestano al 33.3%. Stesso discorso per quanto concerne la matematica. Ma il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, è sceso in campo contestando le parole del titolare del ministero dell'Istruzione e difendendo la scuola del suo territorio: "La media fatta sugli studenti italiani è nettamente diversa, segno che gli insegnanti fanno un ottimo lavoro. Se nella media mettiamo un bambino appena arrivato dal Pakistan abbiamo la media del famoso pollo di Trilussa". Ma i dati, a livello regionale, non permettono distinguo e anche negli altri istituti vengono raccolti nello stesso modo.

"Credo che la decisione dell'ufficio scolastico regionale della Lombardia, che ha riscontrato alcune anomalie, metta la parola fine alla vicenda assurda della scuola di Pioltello. E' evidente che ci troviamo di fronte ad alcuni problemi di metodo", ha commentato Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia ed ex vicesindaco delle giunte di centrodestra a Milano. "L'abbiamo contestata nel merito, perché ci sembra assurdo che a sinistra c'è chi vuole abrogare il Natale e festeggiare il Ramadan. Ora sappiamo anche che chi lo ha deciso lo ha fatto in forma non regolare", ha concluso.

Dello stesso avviso il deputato lombardo della Lega, Luca Toccalini: "L'ufficio scolastico regionale conferma quanto affermato da Valditara sul caso di Pioltello, smentendo ancora una volta il Pd che, come sempre, ha aizzato per giorni l'opinione pubblica contro il ministro per una scelta sulla quale aveva perfettamente ragione".

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