"Io non sono carne": dalla Cucinotta ad Alessandro Preziosi, i vip contro lo stupro di Palermo

Tanti i nomi del mondo dello spettacolo che hanno aderito alla campagna lanciata dal settimanale F, postando le loro foto con l’hastag #iononsonocarne per solidarietà alla diciannovenne violentata dal branco a Palermo

"Io non sono carne": dalla Cucinotta ad Alessandro Preziosi, i vip contro lo stupro di Palermo
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Da Alessio Boni a Maria Grazia Cucinotta, da Alessandro Preziosi a Rocio Morales, sono decine i personaggi del mondo dello spettacolo, e migliaia gli utenti social, che hanno aderito alla campagna lanciata dal settimanale femminile F a voce del direttore Luca Dini, per manifestare vicinanza nei confronti della 19enne vittima dello stupro di Palermo da parte di un branco di 7 ragazzi. "Eravamo troppi. Sinceramente mi sono schifato un poco ma però che dovevo fare? La carne è carne", si legge in una delle tante chat individuate dagli inquirenti nei cellulari dei 7 stupratori, e il mondo dello spettacolo si è riunito per dire "No", le donne e gli uomini non sono carne. A lanciare la campagna che ha raccolto i pensieri di milioni di Italiani, il direttore del settimanale F, Luca Dini e tutta la community Fab, incoraggiando chiunque volesse mostrare solidarietà alla vittima e sdegno per l'atroce atto, a postare una foto delle loro mani con la scritta #iononsonocarne.

La violenza sulle donne

"La violenza sulle donne è un tema di cui F si occupa sempre , essendo, come la chiamo io, una rivista femminile-femminista. In questo caso, mi ha colpito moltissimo una delle frasi di questo Angelo (Flores, uno dei sette arrestati, ma soprattutto colui che avrebbe architettato lo stupro, ndr): 'La carne è carne', che è la classica espressione del patriarcato" spiega Luca Dini.

"In questi giorni si sono tirati in ballo, a mio avviso a sproposito, i social media e il porno - aggiunge il direttore di F - Purtroppo lo stupro di gruppo è una realtà antichissima, ma prima di questi episodi non si veniva a sapere. Intendiamoci: il video è una cosa altrettanto orribile. In questo caso permetterà probabilmente di perseguire il reato. Prima di questi episodi non si veniva a sapere, anche perché le vittime, essendo molto difficile dimostrare la storia, ed essendoci il luogo comune che 'una donna che esce e beve con qualcuno se la va a cercare', magari non denunciavano".

"Ora si deve parlare agli uomini perché il problema è degli uomini che devono rifiutarsi di 'essere un pezzo di carne' È ora di smettere con questa giustificazione ormonale e sociale, che nel fenomeno del branco è la situazione per cui un maschio, pensando di dimostrare di essere tale, deve assolvere a questo orribile compito". La campagna è anche un modo per puntare il dito sul cambiamento culturale che deve essere il punto focale, così come la certezza della pena.

La mobilitazione Vip

Moltissimi, i nomi del mondo dello spettacolo e della politica che hanno aderito postando la foto della loro mano: Alessio Boni e Maria Grazia Cucinotta, Alessandro Preziosi e Maria Elena Boschi, Eleonoire Casalegno e Caterina Balivo, Samantha de Grenet, Elisabetta Gregoraci, Carolina Crescentini, Maria Pia Calzone, Michela Andreozzi, Adriana Volpe, Nicoletta Romanoff, Tea Falco, Eva Grimaldi, Eva Riccobono solo per citarne alcuni. Forti anche i messaggi: "Non ho parole per quello che è successo a Palermo se non rabbia, disgusto, tristezza, paura e un grande bisogno di giustizia. Io non sono carne", scrive Carolina Crescentini.

"Oggi tocca a noi scendere in campo, dobbiamo essere libere di dire no ad una relazione tossica, no ad un rapporto sessuale anche all’ultimo secondo, senza rischiare la vita. Servono PENE ESEMPLARI! Non possiamo più sentire “se l’è cercata”. Una donna può aver bevuto, fumato, indossato una minigonna ma nessuno è legittimato a molestarla, toccarla ed abusare di lei", scrive in un lungo messaggio Adriana Volpe.

"Ci ribelliamo a chi riduce la preda a un pezzo di carne da stuprare e il predatore a un altro pezzo di carne schiavo dei suoi istinti. Donne e uomini non sono carne", conclude la redazione e la comunity di Fab!

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