Il «sogno» shakespeariano laboratorio di giovani attori

Hanno frequentato l’Accademia nazionale d’Arte drammatica «Silvio D’Amico» e adesso si avviano fiduciosi verso il loro futuro professionale e artistico. Certamente in tempi di crisi e incertezza come quelli che stiamo vivendo non è facile essere ottimisti, ma bisogna pur sempre credere nei giovani, investire nelle loro potenzialità. Cosa di meglio dunque di un laboratorio costruito su un capolavoro quale «Sogno di una notte d’estate» e guidato da un maestro intelligente, generoso e sensibile come Carlo Cecchi? Dopo sette settimane di incontri, esercizi, improvvisazioni, i diciannove diplomandi dell’Accademia presentano ora al pubblico la fase finale del loro affascinante «viaggio» teatrale e lo fanno in uno spettacolo che, in replica al Teatro Studio «Eleonora Duse» di via Vittoria fino al 22, si è guadagnato uno spazio anche in seno al ricco cartellone del Festival dei Due Mondi di Spoleto (dove sarà il scena il 28 e 29 giugno). «Dei giovani attori - spiega Cecchi - devono prima di tutto imparare che il teatro è un gioco che si fa insieme. All’interno di questo apprendimento devono poi imparare le regole del gioco e contemporaneamente attrezzarsi tecnicamente per giocare questo gioco».
E il «Sogno» (già allestito dal regista/attore fiorentino in una memorabile trilogia shakespeariana che comprendeva anche «Amleto» e «Misura per misura») si presta in modo esemplare ad un’operazione di questo tipo, perché «è una commedia che permette una distribuzione delle parti non troppo squilibrata e che può trarre vantaggio dalla giovinezza degli attori che la recitano». Tanto più che, in questa fresca lettura dell’opera cucita addosso ai talenti e alle abilità di ogni singolo partecipante, ruolo fondamentale rivestono sia la traduzione (quella «bella e in sé recitabile» di Patrizia Cavalli) sia la musica, eseguita dal vivo dagli stessi interpreti e insistentemente intagliata dentro la recitazione.

«Proprio come succedeva - conclude Cecchi - negli spettacoli che avevo fatto, ai tempi della gioventù, insieme a Nicola Piovani». Il quale Piovani, passato da via Vittoria per vedere le prove, ha dispensato volentieri consigli preziosi.
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