La sorella rifiutò di donarle il midollo spinale Morta di leucemia l’insegnante padovana

Padova«Paola è un angelo che non è riuscito a sconfiggere la leucemia». Così gli amici e conoscenti hanno annunciato, sulla pagina a lei dedicata Facebook, che Paola Favaretti, originaria di Padova, si era spenta in Nuova Zelanda, dove viveva col marito e la figlia. «Sua sorella avrebbe potuto salvarla con un semplice gesto di generosità - prosegue l’annuncio su Facebook - e questo gruppo era nato per smuovere la sua coscienza». Un gruppo composto da 3.972 membri che però non ha raggiunto l’obiettivo e che, comunque, prosegue la sua battaglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della donazione del midollo osseo.
Un tema delicato, quello della donazione del midollo osseo, che dovrebbe essere circoscritto nella sfera delle questioni rigorosamente personali. Nel caso di Paola, però, l’opzione a disposizione della sorella è diventata un caso nazionale. A Salboro (Padova), dove la sorella di Paola vive col marito, ci fu una sorta di sollevazione popolare contro il rifiuto opposto per il pur legittimo timore di subire danni fisici come conseguenza dell'intervento. A fine settembre, nel centro del paesino, qualcuno aveva preso lo spray e scritto con la vernice, vicino alla chiesa, una sorta di manifesto per convincere la donna a dire sì: «Ucciderà sua sorella se non dona il midollo».
Nel frattempo, in Nuova Zelanda, le condizioni di Paola Favaretti si stavano aggravando. La sua grave forma di leucemia richiedeva un urgente trapianto di midollo a cui solo la congiunta, per motivi di compatibilità, poteva sottoporsi. Peraltro i medici non offrivano alcuna garanzia, anche in caso di trapianto: di certo era la sua ultima possibilità. Che però le venne negata. Di fronte alla rigidità della posizione della sorella si scatenò l’ira degli altri parenti e dei conoscenti. Un’ira peraltro mai sposata da Paola: «Non provo rancore, non è nel mio carattere», aveva dichiarato durante una puntata della trasmissione televisiva «La vita in diretta».


«Quando la sorella di questa signora che non concede il trapianto non ci sarà più - disse allora il conduttore Fabrizio Frizzi, che nel 2000 aveva donato il midollo a favore di una ragazzina - il rimorso potrebbe essere una brutta bestia con cui fare i conti».

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