Sorgente compra la Galleria Colonna a Roma

L'amministratore delegato Valter Mainetti: «Il complesso ha un valore prossimo ai 200 milioni». Il gruppo controlla anche il Flatiron di New York e i fari restano puntati sugli immobili di lusso

Il gruppo Sorgente ha completato da pochi giorni l'acquisizione della Galleria Colonna a Roma, ridenominata nel 2003 "Galleria Alberto Sordi". Sorgente, la Sgr immobiliare guidata da Valter Mainetti da sempre concentrata sugli immobili di altissimo pregio (nel carnet del gruppo c'è anche il Flatiron, uno dei grattacieli simbolo di New York), ha acquistato il complesso dalla famiglia Toti. L'operazione è stata realizzata attraverso la cessione del 100% delle quote della «Società Immobiliare Colonna '92». Più nel dettaglio l'acquisizione del complesso è avvenuta attraverso il Fondo Immobiliare Donatello, Comparto David, riservato a investitori istituzionali. Per il Fondo, che può investire sia in Italia che all'estero, si tratta del primo investimento, cui ha partecipato l'Enasarco (Cassa di Previdenza degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio).
«La Galleria, il cui valore è stato stimato intorno ai 200 milioni di euro - sottolinea l'ad di Sorgente, Valter Mainetti - è un immobile storico di assoluto prestigio, collocato nel centro storico e commerciale di Roma. Finita di costruire nel 1922, su progetto dell'architetto Dario Carbone, la galleria è stata oggetto di un importante e qualificato intervento di restauro e riadattamento logistico-funzionale nel 2003 ad opera del Gruppo Lamaro».
Sorgente che opera nel settore della finanza immobiliare sin dal 1999, ha lanciato cinque fondi immobiliari: quattro in Italia e uno in Lussemburgo. A fine 2008 il valore complessivo dell'equity autorizzata dei fondi ha superato 1,7 miliardi di euro, avendo così, considerando la leva finanziaria, un volume di potenziali investimenti superiore ai 6 miliardi.

Di recente istituzione il Fondo "Historic & Trophy Buildings Fund", un fondo immobiliare riservato a investitori qualificati, e specializzato in edifici cosiddetti "trophy", che acquisirà quote, anche di minoranza, in immobili di elevatissimo pregio localizzati nei centri storici di grandi città cosiddette "globali" come New York, Londra, Parigi, Roma, Milano e Venezia.
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