Sparge le ceneri del fratello e viene ucciso da un fulmine

Suo fratello Matteo era morto in Messico senza rivedere l’amato Jof di Montasio, il monte più affascinante delle Alpi Giulie, lassù dove si incrociano Austria, Italia e Slovenia. E così, quasi per esaudire l’ultimo desiderio del trentacinquenne morto in un banale incidente stradale dall’altra parte dell’Oceano, Federico Dean, 41 anni, triestino, padre di un bimbo piccolo, l’altra mattina era partito con l’amico Gabriele Franco con l’intenzione di disperdere le ceneri di Matteo. Il destino tragico, ha trasformato questa ultima testimonianza d’amore in dramma: una saetta ha infatti sorpreso Dean sulla via del ritorno, strappandolo dalla parete, scaraventandolo un centinaio di metri di sotto e uccidendolo sul colpo.
Sotto choc, è stato il compagno di cordata a spiegare quel che è accaduto. Sorpresi dalla pioggia e da una situazione atmosferica complicata, i due erano comunque riusciti a disperdere le ceneri e a sistemare una piccola lapide a ricordo, scattando anche qualche foto. Dopodiché, nel bel mezzo del temporale, avevano iniziato la discesa prendendo la scala Pipan. Dopo pochi metri un fulmine ha colpito in pieno Dean. La forza è stata tale da scaraventarlo nel dirupo sottostante.
Qui lo ha trovato lo stesso Franco. Da solo, sotto la l’uomo ha cominciato a urlare ed è riuscito così ad attirare l’attenzione di alcuni pastori delle malghe della zona che hanno a loro volta dato l’allarme al soccorso alpino. Il temporale assassino, nel frattempo, aveva concesso uno squarcio di sereno sufficiente a consentire la discesa sul posto di due elicotteri del 118 e della Protezione civile. Gabriele Franco, 35 anni, è stato portato all’ospedale di Udine: non è in gravi condizioni ma la scossa del fulmine è stata talmente potente da renderlo in stato confusionale. Così almeno lo hanno visto i soccorritori, con i quali riusciva a stento a scambiare qualche parola.
Ma il dramma vero, un dramma maledetto, è quello che si è abbattuto sulla famiglia Dean. Matteo che muore l’11 giugno di quest’anno in Messico e Federico che muore neanche due mesi dopo sulle Alpi Giulie mentre disperde le ceneri del fratello. Una coincidenza tragica che se la leggi su un libro ti sembra inverosimile; ma la realtà, come sempre, supera ogni fantasia.
Matteo viveva in Messico da una decina d’anni, faceva il giornalista freelance e collaborava col quotidiano di Città del Messico «La Jornada». Secondo il rapporto della polizia messicana, il trentacinquenne è stato investito da un camion mentre stava pagando il pedaggio, a bordo della sua moto, nel tratto autostradale tra Città del Messico e Toluca. Il tutto a un Oceano e passa di distanza dalle sue montagna giuliane, dal suo Jof di Montasio. Federico voleva riposasse su queste cime, l’aveva spiegato alla moglie che lo aspettava a casa col figlio. Un fulmine, un maledetto fulmine ha aggiunto morte a morte, dolore a dolore.

L’autopsia disposta sul cadavere di Federico fornirà le ultime risposte all’autorità giudiziaria. Chi è rimasto si consola immaginando che i due fratelli siano tornati di nuovo insieme sulla vetta della montagna che amavano tanto.

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