Amadeus farà il tris al Festival di Sanremo. Parte la corsa al cast, incertezza su Fiorello

L'annuncio ieri sera al Tg1. Il direttore di Rai1: "Continua l'innovazione"

Amadeus farà il tris al Festival di Sanremo. Parte la corsa al cast, incertezza su Fiorello

Si aspettava solo la conferma ufficiale. Eccola: Amadeus fa tris. Condurrà il terzo Festival di Sanremo di seguito e si spera che stavolta sia davvero quella della «rinascita». Lo ha annunciato lui stesso ieri sera durante il Tg1 con una intervista che mette la parola fine alle indiscrezioni e che apre, altrettanto ufficialmente, la corsa a comporre il cast della nuova edizione.

Intanto ci sono già le date, che sono tornate a essere quelle più o meno istituzionali: da martedì primo febbraio a sabato 5, sempre all'Ariston, sempre sotto i riflettori. È praticamente il primo passo di grande rilevanza pubblica del neo amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes che - come si legge nella nota Rai - ha deciso insieme con il direttore di Rai1, Stefano Coletta, di «affidare la direzione artistica e la conduzione della 72esima edizione del Festival di Sanremo ad Amadeus». Quindi sarà di nuovo anche direttore artistico, ossia responsabile anche della selezione musicale. Una sfida nella sfida.

Meno sintetico il commento di Coletta: «Il percorso musicale intrapreso due anni fa da Amadeus - ha dichiarato - ha segnato un cambiamento culturale importante nella storia del Festival che ha portato i Maneskin, vincitori dell'ultima edizione, ad aggiudicarsi anche l'Eurovision Song Contest, importante riconoscimento internazionale per la canzone italiana. È in questa direzione di innovazione, uno degli obiettivi del Servizio Pubblico, che la Rai intende proseguire per valorizzare in modo sempre maggiore il talento musicale attraverso l'evento televisivo più popolare del Paese». In effetti, se vale il detto «squadra che vince non si cambia», Amadeus merita senza dubbio la riconferma. Al di là dei favolosi dati di ascolto (più per l'Amadeus 1 che per il 2), a fare la differenza è stato il successo del rinnovo musicale e dell'adeguamento (inevitabile ma coraggioso) ai nuovi codici stilistici delle canzoni. Una strada aperta già da Claudio Baglioni. Ma che Amadeus ha seguito e sviluppato vincendo la scommessa.

E che il Festival di Sanremo 70+1 sia stato di quelli che passano alla storia si può verificare scorrendo le classifiche oppure le playlist delle radio. Ai primi posti ci sono ancora gli artisti in gara all'Ariston che il grandissimo pubblico non conosceva (come Madame o Colapesce e Dimartino) ma che oggi considera già autentiche star. E, per quanto riguarda Sanremo, non accade tutti gli anni, anzi.

Adesso ad Amadeus e alla sua squadra spetta il compito più difficile: la conferma e il rilancio. Individuata una strada, è il momento di legittimarla e consacrarla. Ma le premesse ci sono tutte. Non a caso l'annuncio del tris di Amadeus arriva alla vigilia della diffusione in tutto il mondo del brano I wanna be your slave dei Maneskin con Iggy Pop.

Tra la band e l'icona punk c'è oltre mezzo secolo di distanza (loro ventenni, lui 74enne). Ed è una collaborazione di risonanza mondiale che senza Sanremo non avrebbe potuto neppure immaginarsi. A Sanremo 2022 tornerà anche Fiorello? Non si sa. Ma ora tutto è possibile.

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