Era il maggio del 2014 quando in tv Gomorra ha fatto la sua prima apparizione. Nessuno avrebbe scommesso sul suo successo, invece in poco tempo, la serie originale di Sky Italia ispirata al libro-inchiesta di Roberto Saviano e all’omonimo film di Matteo Garrone è diventata uno tra i fenomeni nazional-popolari più celebri degli ultimi anni. La saga malavitosa dei Savastano ambientata a Napoli tra droga, sparatorie e losche trame d’affari è stata la serie che ha lanciato la fiction made in Italy nel mondo. Gomorra è stata esportata in 170 Paesi diventando un vero e proprio cult.
Ma ora è tempo però di scrivere la parola fine alla serie tv. Da venerdì 19 novembre, in prima tv su Sky e in streaming su NowTv, arrivano i primi due episodi della quinta e ultima stagione. Cinque prime serate a cadenza settimanale per raccontare l’atto finale della sanguinosa battaglia per l’egemonia sull’impero criminale della città Partenopea. I nuovi episodi, che sono diretti da Marco D’amore e da Claudio Cupellini, non deludono le aspettative e regalano al pubblico una miscela di azione e colpi di scena.
La stagione numero 5 arriva due anni dopo il film de L’Immortale, l’origin story su Ciro Di Marzio, che è stato sia un prequel alla serie tv che un sequel alle vicende dell’amato protagonista. Una realizzazione molto travagliata, quella di Gomorra, messa a dura prova dal virus e dalle restrizioni per arginare il contagio. Tutto questo, però, non ha influito sulla qualità. Anzi, alla luce dei primi due episodi (che abbiamo visto in anteprima), la serie non ha perso il suo smalto confermando le qualità che tutti hanno imparato a conoscere.
Sfida finale tra Ciro e Genny, cosa succede nella stagione 5
Tempi duri per Gennaro Savastano (Salvatore Esposto). Anche se ha cercato di rifarsi una vita lontano da Napoli, il boss e figlio di Don Pietro è stato trascinato nella faida scoppiata tra Patrizia e i Levante. Costretto a uccidere la "regina di Secondigliano" e finito nel mirino delle forze dell’ordine, Gennaro si rinchiude in un bunker protetto dai suoi fedelissimi. È da solo e lontano dagli affetti, ma può contare sull’aiuto di O’ Maestrale, boss di Ponticelli, che vede in quest’alleanza una rivalsa per la sua famiglia. È durante questa ennesima faida che Gennaro scopre di Ciro. L’immortale è vivo e si rifugiato a Riga, in Lettonia.
Fuggendo dal suo bunker, l’uomo raggiunge il suo ex braccio destro nella speranza di poter mettere insieme i pezzi del loro rapporto e per stringere nuovi patti criminali con la malavita locale. Non è facile però poter dimenticare gli affronti, tanto è vero che Gennaro decide di vendicarsi e rinchiudere Ciro in una prigione dimenticata da dio e dagli uomini. Il boss scappa giurando poi vendetta all’ultimo figlio dei Savastano.
Una serie violenta e "diseducativa" ma… che piace proprio per questo
Ci sarebbe ben poco da aggiungere sul mito di Gomorra. In questi anni si sono spese molte parole in merito. Sappiamo fin troppo bene che è una serie tosta, crudissima, che scava profondo nei bassifondi di Napoli e che fa emergere il volto di una città malavitosa, dove vince solo il potere dei soldi. Come sappiamo che è una serie "diseducativa", che celebra il male attraverso i suoi stessi occhi e che regala al pubblico dei personaggi pieni di sfaccettature ma senza redenzione. Criticata per questi motivi, Gomorra è in queste accuse che ha trovato il modo di affermarsi in un panorama televisivo affollato, dove per la fiction italiana non c’era spazio.
Infatti, grazie a questa saga così barbaramente reale, l’Italia ha potuto esportare all’estero un pezzo della propria cultura. Perché Napoli, di sicuro, è la città più bella del mondo ma oltre ai suoi monumenti e alla sua veracità c’è un mondo che in pochi riescono a comprendere. E Gomorra tenta proprio questo azzardo: raccontare i due volti di Napoli attraverso le storie di un gruppo di malavitosi che lottano, che inganno e che uccidono pur di restare a galla in una città che non regala sconti a nessuno. Ma non solo. La serie tv ha trovato così successo perché unisce una fetta ampia di pubblico. Chi è in cerca di una drama di pura azione e chi in una fiction cerca qualcosa che va ben oltre il semplice intrattenimento.
Perché vedere l’ultima stagione di Gomorra?
Gli episodi in arrivo in tv sono da non perdere. Anche se la storia è molto rodata e ha costruito diverse sottotrame, non perde mai l’appeal e la bellezza mostrandosi con il suo abito migliore e preparandosi alla battaglia finale. Il rapporto tra Ciro e Genny è sempre stato altalenante. Prima sono stati acerrimi nemici, poi sono diventati fratelli di sangue e sostenitori di un’alleanza tra clan che, purtroppo, si è sgretolata miseramente. Ora sono di nuovo l’uno contro l’altro, pronti a sfidarsi per l’ultima volta in una battaglia con molti spargimenti di sangue. L’ultima stagione di Gomorra è da vedere proprio perché non perde il suo ritmo, regalando allo spettatore una narrazione curata che eguaglia la bellezza di un film al cinema.
"I nuovi episodi rappresentano il crepuscolo del mondo criminale"
Alla conferenza stampa di presentazione che si è svolta al Teatro Brancaccio di Roma, alla presenza di Marco D’amore, Salvatore Esposito, dei registi e degli sceneggiatori, si respirava un’aria molto tesa e malinconica. Tutti sono consapevoli che è finito il viaggio di Gomorra, che la serie tv "ha fatto il suo corso" ed è giusto scrivere "la parola fine nel momento di massimo successo". Dal 2014 ad oggi sono passati sette anni, e in questo lungo lasso di tempo la fiction ha regalato tante emozioni ai telespettatori e un successo inaspettato per cast e crew. Coraggio, questa è stata la parola chiave della conferenza stampa. Il "coraggio di aver osato, di non aver temuto le critiche e di aver compiuto un passo verso l’ignoto che ha permesso un cambio di passo al mondo delle serie tv", come ha rivelato Antonella d’Errico, il vic presidente della programmazione di Sky.
È Marco D’amore, che in questa stagione è nel doppio ruolo di attore e regista, ad ammettere la difficoltà di scrivere la parola fine a un progetto di questa portata. "Ogni giorno ho benedetto e maledetto il successo ottenuto da Gomorra – afferma -. Ma questa serie tv ha avuto il pregio di aver costruito una famiglia che ha condiviso lavoro e vita senza lasciarsi mai.
Questa stagione? È il crepuscolo del mondo criminale e dei suoi protagonisti. Seppur attraverso dei movimenti laterali, Ciro e Genny sono cambiati molto – aggiunge -. Ora osserviamo il loro invecchiamento in un mondo che diventa sempre più difficile".Visualizza questo post su Instagram
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